Punti nascita, D’Alfonso annuncia incontro con ministro Lorenzin

neonati ospedaleIl presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha annunciato nel corso dell’odierna seduta del Consiglio un incontro con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, da calendarizzare dopo il 26 marzo prossimo per “una operazione verità a conclusione del piano di rientro e per affrontare la situazione dei punti nascita”. Il presidente è intervenuto per motivare la rinuncia da parte della maggioranza a presentare una risoluzione, precedentemente annunciata, sulla chiusura di cinque punti nascita in Abruzzo, determinata da un decreto dello stesso commissario per la Sanità, D’Alfonso, nell’ambito del piano di risanamento del deficit sanitario cui è sottoposta la Regione. D’Alfonso ha spiegato che il suo intervento è stato sollecitato sia da consiglieri regionali che da amministratori: “leggo in questo caso anche lo sforzo dei parlamentari e dei sindaci; con il ministro Lorenzin sarà un colloquio che ci darà riferimenti precisi, sottolineo che non abbiamo antipatia verso il miglioramento dei servizi per la sanità in Abruzzo, anzi stiamo lavorando per una qualità più puntuale”. Al termine dell’intervento di D’Alfonso è insorto il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, che ha accusato il presidente D’Alfonso di prendere il giro i sindaci dei cinque Comuni su cui pende la decisione di chiusura dei punti nascita, tra cui quello di Sulmona, Peppino Ranalli, presente in Aula. La soglia minima di parti all’anno richiesta per mantenere aperti i punti nascita è 500, numero che i reparti a rischio chiusura non raggiungono. Al termine della seduta D’Alfonso ha incontrato lo stesso sindaco di Sulmona e alcuni amministratori del centro peligno e di Ortona, ai quali ha spiegato che con la Lorenzin si batterà per cambiare la decisione, sottolineando tuttavia che l’Abruzzo, essendo Regione commissariata, non ha autonomia decisionale e quindi deve discutere su questo aspetto dei punti nascita sia con il ministero della Salute, sia con il ministero del Tesoro. Il sindaco di Sulmona, Ranalli, si è detto soddisfatto di questo primo passo perché si potrà spiegare al ministero che la decisione sui punti nascita non può passare solo per i numeri, ma anche sui principi di distanza e sicurezza, e in questo senso Sulmona per questioni di orografia deve vedere la conferma del punto nascita. La chiusura dei punti nascita riguarda 4 dei 12 presidi abruzzesi, quelli cioè di Sulmona (L’Aquila), Penne (Pescara), Atri (Teramo) e Ortona (Chieti).

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