Un ragazzo di 15 anni di è morto ieri a Sambuceto, giocando a calcetto con alcuni amici. Il giovane si è sentito male in campo ed è stato subito soccorso e trasportato all’ospedale di Chieti, dove però è arrivato in arresto cardiaco. Secondo quanto riportato dai sanitari, a nulla sono valsi i soccorsi e la defibrillazione, il ragazzo non ha più ripreso conoscenza. Sul posto, il bocciodromo di Sambuceto, è arrivato tra gli altri il sindaco, Luciano Marinucci, che ha assistito ai primi soccorsi prestati dal personale del 118. Oggi verrà eseguita l’autopsi. “Un gruppetto di amici stava giocando in un campetto all’interno del bocciodromo – racconta il sindaco all’ANSA -, quando il ragazzo, di 15 anni, all’improvviso si è accasciato a terra. Inizialmente gli amici hanno pensato ad uno scherzo, ma poi si è capita la gravità della cosa. I sanitari hanno tentato di rianimarlo in tutti i modi, sia con il massaggio cardiaco che con il defibrillatore, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Sul posto è arrivato anche l’elisoccorso da Pescara, ma poi i sanitari hanno preferito trasportarlo in ambulanza in ospedale. Sono stato lì tutto il tempo, anche per essere vicino ai famigliari, colpiti da questa tragedia. Ho parlato con un poliziotto – conclude il sindaco – e mi ha detto che domani verrà eseguita l’autopsia”. Sul corpo del bimbo e’ stata trovata una ecchimosi dietro l’orecchio, ritenuta compatibile con l’ipotesi del soffocamento. Da una prima ispezione cadaverica il piccolo sarebbe morto proprio per soffocamento e nelle prossime ore il sostituto procuratore di turno deciderà se far eseguire o meno l’autopsia. Il cadavere è stato trasportato all’obitorio. L’uomo, in queste ore, si è mostrato sempre freddo e distaccato senza mai versare una lacrima. Fino ad oggi, a quanto pare, non aveva mai avuto problemi relazionali, a casa o a lavoro, o eccessi d’ira. Era in cura da un psichiatra. Deve rispondere di omicidio aggravato. I primi ad arrivare nell’abitazione in centro sono stati i medici del 118 allertati dalla mamma del piccolo, ma per il bambino non c’era già più niente da fare. Poi, dal 118, è arrivata la segnalazione alla questura.