Raccoglievano una rara Artemisia: denunciati

orlando ministro

artemisiaSarebbe stato l’ennesimo colpo alla flora più pregiata del parco, ma per fortuna è stato sventato dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato. Tre persone sono state fermate sul Monte Corvo, nel territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, perché trovate in possesso di 1800 fiori della pianta nota come Genepì appenninico (Artemisia petrosa, subspecie Ariantha). Si tratta di una specie particolarmente rara, tutelata dalla Legge Regionale, dalla Legge Quadro sulle Aree Protette e dalla Direttiva europea “Habitat”. Proprio per salvaguardare il Genepì appenninico spontaneo, L’Ente Parco ha avviato un progetto innovativo con l’Università degli Studi dell’Aquila. I tre fermati sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria, e le piantine sono state sequestrate. Il magistrato ha consentito, data l’eccezionalità del caso, che siano consegnate all’ateneo del capoluogo, nell’auspicio di riuscire a recuperarle e a farle attecchire. La direzione dell’Ente Parco ha rivolto un plauso agli uomini della Forestale, per il vigile ed instancabile controllo che assicurano sul territorio protetto. Purtroppo, nonostante gli sforzi profusi nella sorveglianza, nella tutela e nell’educazione alla fruizione consapevole e rispettosa, continua l’abitudine a raccogliere flora protetta per la preparazione di liquori, sia per l’ambito domestico che a scopo di lucro, pratica illegale e altamente lesiva dell’ambiente. Proprio per salvaguardare il Genepì appenninico spontaneo da questi attacchi, l’Ente Parco e l’Università aquilana hanno avviato un progetto innovativo che punta a favorire la coltivazione e la moltiplicazione ex situ, anche come forma di sostegno all’agricoltura di montagna. In gergo erboristico, il termine Genepì indica la pianta utilizzata per la produzione del caratteristico liquore a base di questo tipo di Artemisia. Il nome “Artemisia” deriva probabilmente dal greco artemes = sano, assegnatole per le sue proprietà farmacologiche. L’Artemisia petrosa, caratterizza il Genepì appenninico per le sue peculiari qualità aromatiche, derivate dalla combinazione di condizioni ambientali e pratiche agricole tradizionali, unite alla specificità del genotipo e del suo olio essenziale. L’Ente Parco, con la collaborazione dell’Università dell’Aquila, Dipartimento di Scienze Ambientali, ha attivato il progetto sperimentale di coltivazione partendo da piantine di Artemisia petrosa eriantha, ottenute mediante micropropagazione in vitro e messe a dimora in terreni idonei all’interno dell’area protetta. Scopo principale è quello di valutare la possibilità di coltivazione del Genepì appenninico, onde evitare il depauperamento della specie allo stato naturale, dovuto al mancato rispetto del divieto di raccolta degli esemplari spontanei. L’esito positivo della sperimentazione rappresenta un contributo essenziale per salvaguardare tale specie protetta e, al contempo, aprirebbe nuovi scenari economici e di integrazione del reddito per gli agricoltori che ne intraprendono la coltivazione. 

Be the first to comment on "Raccoglievano una rara Artemisia: denunciati"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*