Era stato preso a calci e pugni la notte del 9 marzo, a Popoli, era stato trasportato in ospedale e sottoposto ad una lunga operazione al cervello. Ora quell’aggressione ha dei presunti responsabili, individuati grazie alle indagini condotte dai carabinieri senza poter ascoltare il giovane, che è ancora in prognosi riservata. Il giovane, un ventunenne, sarebbe stato vittima di quella che i gli stessi militari definiscono una spedizione punitiva. I presunti autori, due 25enni, sono agli arresti domiciliari con l’accusa di tentato omicidio. Il ragazzo venne picchiato su volto, testa e addome anche con una noccoliera metallica. Il movente alla base dell’aggressione è ancora al vaglio degli inquirenti, anche se si delinea l’ipotesi della violenza fisica come ammonimento per la supremazia territoriale. Per il comandante della compagnia di Popoli, il capitano Antonio Di Cristofaro, si sarebbe trattato di una spedizione “pianificata nei minimi particolari e portata a termine con lucida determinazione da due ragazzi che non hanno avuto il benché minimo scrupolo sulle conseguenze devastanti della loro condotta”. Non si esclude che possano aver partecipato altre persone “non in qualità di esecutori materiali, ma con un concorso esterno, fatto di informazioni utili che avrebbero poi agevolato la consumazione del reato. E’ per questo – conclude il capitano – che le indagini proseguono”.