Rapine a Portavalori, 4 arresti a Pescara

assaltoportavaloriQuattro componenti di una banda specializzata in rapine e assalti a furgoni portavalori sono stati arrestati all’alba da squadra mobile e carabinieri della compagnia di Pescara in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Nicola Colantonio, su richiesta del pm Valentina D’Agostino. Ai quattro sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, rapina, furto e spaccio. Le indagini hanno consentito di fare luce su alcuni gravi reati messi a segno in provincia di Pescara tra i mesi di maggio e agosto del 2013. Roberto De Lido, Mario Di Emidio detto “Cappellino” nonchè amico fraterno di Massimo Ballone, Nicola Nocella , Massimiliano Palliotti detto ” Il palestrato”, Giovanni Misso soprannominato “Golia”: questi i nomi dei cinque facenti parte della banda specializzata negli assalti ai portavalori. All’appello manca Misso: ritenuto il più pericoloso dei cinque, ricercato su tutto il territorio nazionale, autore di un omicidio nel ’77 per cui ha già scontato 20 anni di carcere. In particolare, a quattro indagati e’ contestata la rapina ad un furgone portavalori avvenuta il 17 giugno del 2013 nei pressi del centro commerciale Mall di Villanova (Pescara), che frutto’ 52.000 euro, mentre altri due indagati sono ritenuti responsabili della rapina ad un distributore di carburanti avvenuta il 27 maggio del 2013 a Villa Raspa di Spoltore (Pescara), durante la quale furono rubati oltre 4.000 euro. A tre componenti della banda sono imputati i furti di due autovetture, messe a disposizione dell’organizzazione per portare a segno gli assalti, mentre ad uno solo degli indagati e’ contestato anche il reato di spaccio di cocaina. Due rapine sono state sventate nel corso delle indagini grazie a perquisizioni mirate che hanno mandato a monte i piani del gruppo. Le indagini sono state condotte anche con l’uso di intercettazioni relative all’omicidio dell’ex collaboratore di giustizia Italo Ceci, ucciso a Pescara nel gennaio del 2012, che hanno dato pieno riscontro a dichiarazioni rese dall’ex compagna di un membro della banda. Ora si punta ad accertare il coinvolgimento dei membri della banda di rapinatori in altri episodi delittuosi avvenuti in Abruzzo e in altre regioni.

“PRONTI A TUTTO, ANCHE AD UCCIDERE”

Pericolosi, abili, scaltri, esperti, pronti ad uccidere: così sono stati descritti i 5 della banda dedita, ormai da anni, ad assalti anche molto spettacolari ai danni di furgoni portavalori. Due le rapine sventate: una sulla tratta autostradale L’Aquila- Roma, l’altra in provincia di Livorno. Ricorre, in conferenza stampa, il nome di Massimo Ballone in almeno tre passaggi: intanto, per esser stato compagno di cella di Roberto De Lido; poi per la concomitanza del giorno in cui sono partite le indagini ( il 17 maggio) che è lo stesso giorno dell’ultimo arresto di Ballone. Per finire, c’è l’amicizia fraterna tra il capo della Banda Battestini e uno degli arrestati di oggi, Mario di Emidio: da mesi autista personale della moglie di Ballone. Tutto ha inizio con due distinte indagini: una affidata ai Carabinieri e l’altra gestita dalla Squadra Mobile, indagini relative a furti e rapine nell’area del pescarese che convergono verso il filone odierno nel giorno dell’omicidio, in pieno centro a Pescara, di Italo Ceci. Era il 20 gennaio del 2012 quando l’ex collaboratore di giustizia veniva freddato tra i passanti all’orario di chiusura serale dei negozi: da quel momento una targa sospetta su un mezzo sequestrato e varie intercettazioni hanno incanalato le due distinte indagini verso la stessa direzione. Tra i protagonisti della vicenda anche una ex compagna, di De Lido, che dice molto lasciando intendere il ruolo chiave di Ballone.

 

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