Rapporto CRESA – Artigianato e commercio ancora in crisi

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crisiL’artigianato e il commercio regionale mostrano, nel corso del 2014, pesanti segni di crisi: secondo i dati Infocamere-Movimprese, al 31 dicembre 2014 le imprese commerciali attive in Abruzzo sono 32.653, lo 0,7% in meno rispetto all’anno precedente (Italia: -0,5%). Rispetto al resto del paese, particolarmente critico è l’andamento del commercio all’ingrosso (Abruzzo: -1,8%; Italia: -1,0%).
Le imprese artigiane, poi, con sede in Abruzzo registrate nel data base del sistema camerale sono 33.000, il 3,2% in meno rispetto all’anno precedente (Italia: -1,8%), un calo nettamente superiore al -0,6% riportato dal complesso delle imprese regionali (Italia: -0,3%). Questi i dati resi noti dal CRESA e analizzati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a L’Aquila.
Sotto il profilo delle performance, nell’ambito delle attività commerciali, si osserva l’andamento spiccatamente critico del settore al dettaglio: tra quelle artigiane in maggiori difficoltà sono le imprese edili e quelle con meno di 6 addetti. “Il commercio e l’artigianato regionale – sottolinea il presidente del CRESA Giandomenico Di Sante – hanno dovuto affrontare nel 2014 pesanti difficoltà risentendo  della crisi della domanda interna. I consumi delle famiglie, infatti, sono scoraggiati a causa di una sfavorevole situazione del mercato del lavoro che incide sul livello dei redditi e sulla fiducia delle famiglie”. “In particolare – sottolinea il direttore del CRESA, Francesco Prosperococco – l’artigianato abruzzese, composto per l’80% da imprese individuali, è assai poco strutturato sotto il profilo finanziario, del capitale, delle risorse umane e della propensione ad investire e ad esportare e, quindi, particolarmente fragile”.

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