Per il quinto trimestre consecutivo continuano ad essere negativi i dati economici delle imprese manifatturiere abruzzesi. Dalle indagini del Cresa, riferite al primo trimestre di quest’anno, produzione, fatturato, ordini interni e occupazione registrano il segno meno su base annua. L’indagine è stata condotta su un campione di 424 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti. La produzione registra un -2,1 per cento, il fatturato -1,6, gli ordini interni -2,2, l’occupazione -2,7 per cento. E dopo la variazione positiva degli ultimi tre mesi del 2012 tornano a contrarsi anche export, -0,7 e ordini esteri, -2,5 per cento. I dati sono stati illustrati questa mattina dal direttore del Cresa Francesco Prosperococco e dal prof. Pasquale Iapadre, componente del Comitato scientifico del Centro regionale di ricerche economico-sociali. Gli operatori – hanno spiegato – prevedono ulteriori peggioramenti nei prossimi sei mesi. Particolare pessimismo si registra nei settori metalmeccanico ed elettromeccanico e nelle industrie della provincia di Pescara.
Sono le imprese di piccole dimensioni, dai 10 ai 49 addetti, a mostrare difficoltà più forti, soprattutto sul mercato nazionale. Le grandi imprese, riportano, nel complesso, le migliori performance. Pur restando critico l’andamento dell’occupazione, fanno registrare variazioni positive tendenziali e congiunturali di produzione, fatturato e ordini interni e incrementi delle prestazioni sui mercati internazionali. Per quanto riguarda i singoli settori, sono i mezzi di trasporto ad avere il migliore andamento ma fa eccezione anche qui l’occupazione, che riporta variazioni negative. L’alimentare conferma il trend positivo dello scorso anno.
Su base territoriale, nella provincia di Chieti si registrano diffusi incrementi sia su base trimestrale che annua, Teramo il peggiore andamento congiunturale, L’Aquila quello tendenziale. L’industria pescarese registra contrazioni ma, nello stesso tempo, mette a segno i piu consistenti incrementi nell’export.

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