Assieme a Scilipoti, Antonio Razzi era inizialmente tra gli eleggibili della lista alla Camera: contro di lui il fuoco di sbarramento della dirigenza regionale del Partito. Va bene che la sua trasmigrazione dall’Italia Dei Valori fu opportuna a Berlusconi per salvare temporaneamente il suo governo. Ma poi perché un deputato eletto all’estero non torna a cercare voti dai suoi elettori in Belgio e in Europa, si sono chiesti i dirigenti del PDL in Abruzzo, infastiditi da alcune sue performances per così dire un po’ azzardate. Qualche esempio del Razzi-Pensiero? L’intervista rilasciata a Giuseppe Caporale in Dentro la Tempesta. (nel video). Alla fine Antonio Razzi è stato candidato, ma al Senato e in una posizione molto, ma molto difficile. La numero 4. Sarebbe eletto cioè solo se il PDL prendesse più voti del PD. La presenza in lista resta ingombrante, e nemmeno per essere eletto. Sarà almeno contento lui?
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