La Procura di Pescara ha aperto un fascicolo di inchiesta sulle spese effettuate dai gruppi consiliari alla regione Abruzzo. Le indagini sono nella fase preliminare di acquisizione della documentazione degli ultimi cinque anni, affidate, come cita il quotidiano “Il Tempo” oggi, ai carabinieri provinciali di Pescara. I carabinieri hanno chiesto la scorsa settimana alla Presidenza del Consiglio regionale copie di tutte le spese sostenute non solo in questa legislatura, iniziata nel 2009 con l’elezione di Gianni Chiodi a seguito della caduta della giunta Del Turco, a causa della Sanitopoli scoppiata nel 2008. Il Consiglio regionale ha due sedi, una all’Aquila e un’altra a Pescara: è verosimile che l’intervento della Procura di Pescara sia dovuto ad un esposto presentato per competenza al tribunale della città Adriatica e non a quello dell’Aquila.
Dall’ufficio stampa del Consiglio regionale, intanto, fanno sapere che gli stessi inquirenti hanno espressamente richiesto la “massima riservatezza” sulla vicenda. Riservatezza che “certamente non e’ stata violata dall’Istituzione, ne’ tantomeno dai suoi uffici”. I rendiconti dei gruppi consiliari sono gia’ stati oggetto di valutazione da parte del Collegio dei revisori dei conti, composto da tre esperti esterni, iscritti all’Albo professionale; in questa legislatura – prosegue l’ufficio stampa – si e’ adottata la massima trasparenza sin dal 2009 e la rendicontazione delle spese dei gruppi e’ pubblicata sul sito del Consiglio regionale, quindi, a disposizione di tutti i cittadini; e’ stato inoltre certificato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, che l’Abruzzo – per quanto riguarda le spese dei gruppi consiliari – e’ la Regione virtuosa di riferimento nell’ambito del decreto sulla spending review, a cui tutte le Regioni si devono uniformare.
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