Regione – L’integrazione socio-sanitaria, tre regioni a confronto

welfare” L’integrazione socio-sanitaria rappresenta una delle priorità della prossima programmazione della Regione Abruzzo così come evidenziato dalle Linee guida per la riforma delle politiche sociali e dal Documento di programmazione economico e finanziaria regionale. Il seminario di oggi, quindi, si propone di analizzare le buone prassi adottate in altre regioni italiane per giungere ad una definizione del nuovo quadro di integrazione sociale e sanitaria anche nella nostra regione”. Così questa mattina l’assessore regionale Marinella Sclocco in apertura dei lavori del seminario dal titolo “Integrazione socio-sanitaria. Modelli regionali a confronto”. All’incontro, propedeutico all’organizzazione dei primi “Stati generali del Sociale in Abruzzo” di prossima convocazione, accanto all’assessore Marinella Sclocco il collega di giunta con delega alla Sanità Silvio Paolucci e due ospiti: Lorena Rambaudi, assessore alle Politiche sociali della Regione Liguria nonché coordinatrice della Commissione politiche sociali della Conferenza Stato-regioni, e Teresa Marzocchi, assessore regionale alle Politiche sociali dell’Emilia Romagna. Un seminario aperto al coinvolgimento degli operatori del settore socio-sanitario, chiamati a dire la loro e proporre spunti analitici, destinato a far passare un messaggio su tutti, affidato alla voce dell’assessore ligure Rambaudi: “Sebbene non si possa concepire un unico modello nazionale ottimale per tutte le regioni, le cosiddette buone prassi di contro sono utili eccome anche per evitare che errori commessi da alcune regioni non vengano ripetuti dalle altre”. Per la Marzorchi “solo una buon welfare può aiutare la sanità a risparmiare e concentrarsi sulle sue reali e specifiche aree di competenze.Troppo spesso – ha aggiunto – specie in termini di fondi si chiede agli assessorati regionali alla sanità di destinare al sociale parte dei propri fondi, sempre molto scarsi, e questo per  i continui tagli imposti da Roma: quanto di più sbagliato, esattamente ciò che un seminario come quello di oggi vuole scongiurare”.

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