Regione: lo sciopero dei dipendenti

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consiglio regionaleTre ore di sciopero, a partire dalle 11 poi una manifestazione di protesta davanti alla sede del Consiglio Regionale di Palazzo dell’Emiciclo del personale proveniente dalle diverse città abruzzesi. Per la prima volta i dipendenti della giunta regionale scendono in piazza per rivendicare i loro diritti e protestare contro le misure adottate dalla Regione. Al centro delle rivendicazioni c’è la forte riduzione delle risorse per il loro salario di produttività, da ripartire secondo i criteri meritocratici individuati dalla stessa giunta regionale. Per i dipendenti la perdita media pro capite sarà superiore ai mille euro. Sindacati e lavoratori puntano il dito contro le scelte della Regione relative alla soppressione degli enti strumentali che ha portato – sottolineano – grosse inefficienze sulla funzionalità dei servizi ed incrementi di costi per i cittadini abruzzesi. Basti pensare – aggiungono i sindacati – che neanche otto mesi dopo aver soppresso l’ARSSA ed aver disposto il trasferimento di oltre 280 unità lavorative presso la Regione Abruzzo, con la Legge Regionale 42/2012 si è stabilito il trasferimento di molte funzioni svolte dall’ex ARSSA al Consorzio di Bonifica Ovest trasferendo al Consorzio beni immobili e risorse per €. 600.000,00 annui e la possibilità di trasferire ulteriori risorse economiche. Contro la decurtazione del salario di produttività sono state presentate due proposte di legge da parte dei consiglieri Maurizio Acerbo e Lanfranco Venturoni che incrementano il fondo del personale del comparto attraverso una decurtazione del fondo della dirigenza. Due leggi – sottolineano i sindacati – che dunque non gravano sulle spalle dei cittadini abruzzesi ma che, in una situazione di grave difficoltà, consentono un riequilibrio dei fondi contrattuali.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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