video » Regione: manca l’accordo sulla modifica dello Statuto

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REGIONE CONFERENZA CAPIGRUPPOIn un periodo caratterizzato dalla crisi e dalla recessione in cui si continua a parlare di riduzione dei costi della politica e della spesa pubblica stride alquanto il provvedimento definito “bipartisan” di modifica dello Statuto Regionale approvato ieri dalla Conferenza dei Capigruppo sull’incompatibilità tra le cariche di consigliere regionale e quella di assessore, che di fatto stabilisce che chi sarà nominato componente dell’esecutivo regionale dovrà lasciare il seggio, ai primi dei non eletti, garantendo in concreto 5 consiglieri regionali in più alla maggioranza. Il provvedimento ora dovrà essere approvato dal Consiglio Regionale entro metà giugno, pertanto diventa fondamentale la seduta dell’assise regionale straordinaria convocata per martedì prossimo. Accordo bipartisan secondo il Pdl ma il capogruppo Democratico in Consiglio Regionale, Camillo D’Alessandro, annuncia il voto contrario e promette battaglia in aula. La modifica allo Statuto, è stato detto, comporterebbe un aumento della spesa di circa 640 mila euro l’anno. E’ trasversale invece la critica contro la Conferenza dei Capigruppo che ha deciso di non portare nella prossima seduta di Consiglio la proposta di legge sulla doppia preferenza. Il Consigliere regionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, in una nota, la definisce “una vergogna ed una clamorosa scorrettezza nei confronti di tutte le donne abruzzesi” in quanto “la prossima era l’ultima seduta utile prima che scatti il divieto statutario a modificare la legge elettorale prima delle elezioni”. Sulla stessa sintonia la Consigliera regionale del PdL, Alessandra Petri, firmataria di un’apposita proposta insieme alla collega democratica, Marinella Sclocco, la quale accusa la Conferenza dei Capigruppo di aver mortificato tutte le donne abruzzesi.


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