Riappropriamoci della politica vera!

Caro Direttore,
stiamo consegnando il Paese e noi stessi direttamente nelle mani delle multi nazionali economiche. Grande operazione sta facendo Grillo con la sua “setta”; convogliare il malcontento del popolo italiano nella rete.
Dietro di lui c’è la Casaleggio Associati che è un’azienda di consulenza strategica di Rete per le aziende e che realizza Rapporti sull’economia digitale nazionale per studiare gli orientamenti delle persone.
Tra i suoi clienti più famosi c’era anche Antonio Di Pietro, e sua caratteristica prevalente è che definisce non tanto la forma di quello che i suoi clienti devono comunicare nella Rete e non, ma quanto il contenuto di quello che bisogna trasmettere agli utenti per raggiungere lo scopo. Questa azienda sembra faccia capo alla Enamics, una società statunitense fondata nel 1999, leader del Business Technology Management (BTM). Questa, a sua volta, è il consulente di potentissime multinazionali come: Pepsico, Northrop Grumman, Dipartimento del Tesoro USA, BNP, Paribas, American Financial Group, e la banca d’affari JP Morgan (attivissima di questi tempi nelle borse mondiali dopo il fallimento delle altre) che rientra nell’impero dei Rockefeller, famosi per la loro palese adesione ai vertici delle lobbies mondiali.

Davvero strana questa coincidenza, Di Pietro da magistrato comune, proveniente però dagli organi investigativi della Polizia, mette su una grossa struttura che riesce a distruggere quasi tutti i politici della prima Repubblica, quelli fastidiosi divenuti troppo ingombranti come Craxi; quelli che esulano da certi interessi economici di alcune lobbies, attraverso Tangentopoli. Subito fa il salto in politica, tutti si chiedono perché e i conti già non tornano. Nonostante le enormi difficoltà che incontra normalmente un comune cittadino che vuole occuparsi di politica: necessità di moltissimi soldi, di strutture di segreteria, di personale, di visibilità completa.
Lui riesce subito a fondare un partito e, cavalcando il malcontento popolare, arriva direttamente in Parlamento all’opposizione.
Poi però accade qualcosa, la gente che si era avvicinata all’Idv per fare politica attiva, inizia a capire, che questo partito è un bluff completo, l’importante è stare dentro le Amministrazioni.
La gente si avvicina alle sezioni territoriali, ma nessuno si occupa di politica attiva sui problemi del territorio, gli ordini vengono impartiti dall’alto della piramide, gli iscritti devono solo organizzare i banchetti per i referendum, poi verranno usati per inutili liste elettorali, dove gli eletti saranno decisi dai vertici e anche in accordi a tavolino bipartisan.

Accade allora che le lobbies, accortisi che l’Idv non è più funzionale ai loro scopi, che ancora non si è finito di colpire e affondare la casta che intralcia gli enormi interessi di globalizzazione totale del mondo, e che l’Italia rimane ancora troppo provinciale nella gestione della cosa pubblica, lo Stato, bisogna distruggere anche la seconda Repubblica, e passa a Grillo, un comico che riscuote un discreto successo con i suoi show contro i politici, che è proprio quello che serve.

Notate, il Movimento 5 Stelle (non a caso stelle a 5 punte) era attivo fin dal 2006, nel web da anni; perché non è entrato in azione elettorale attiva fin da quando c’era il pericolo che governasse Berlusconi? Com’è che in Italia, appena si paventa un governo di sinistra al potere, avvengono fatti “strani”?
Dall’omicidio di Moro alle Brigate rosse, dall’avvento di Berlusconi (in sostituzione di Craxi) alla Lega, i cosiddetti Parlamentari “trans partitici” che passano al PDL (strano quasi tutti provenienti dall’Idv) per far cadere Prodi, e ora Grillo. Tanto gli italiani abboccano sempre, se fanno la fila alle poste o ai Caf per prendere il modulo di restituzione dell’Imu, perché non dovrebbero credere a Grillo ed a tutti i Suoi “silenziosi” proseliti? L’altra cosa “strana” è che negli ambienti vicini all’estrema destra ed agli Interni, da tempo sapevano, che l’avvento di Grillo sarebbe stato ineluttabile!? Dicevano: “i partiti sono finiti” ma, a guardar bene, di Partito vero ne era rimasto solo uno, seppur con qualche difetto, quello Democratico! Che speriamo resista a questa offensiva, grazie a coloro che ancora credono nella vera DEMOCRAZIA.

Guardate la recente campagna elettorale, Di Pietro defilato e il suo movimento “di sinistra”(?) completamente improntato contro il PD.
Allora, le grandi multinazionali mondiali, che decidono le sorti di tutti i mercati investono su Grillo e gli organizzano una mega struttura addosso, stavolta però per fregare meglio le masse, dovranno usare molti giovani che sulla spinta dell’entusiasmo tipico dell’età -infatti sono proprio quello che la gente vuole-, non riusciranno a comprendere del tutto cosa stanno facendo con loro e così la gente pensando che sono candidi e non collusi li voterà -non a caso non si sa nulla di loro, meglio non farli conoscere troppo, si potrebbe scoprire che alcuni sono figli e parenti di personaggi noti-.

Ma come è che giornalisti come Travaglio, Peter Gomez, Lucia Annunziata, Mieli ed altri, tutti contestatori, provocatori illuminati sono sempre a cavallo fra le reti TV nazionali e private? E guardando a ritroso sembra tutto chiaro. Anche Di Pietro strombazzava per trascinare le masse con gergo di “sinistra” … Grillo è invece figlio di seconda generazione di questo sistema, più “moderno” e meno provinciale sa sfruttare le conoscenze delle persone. Non a caso, si è dispiaciuto soltanto della mancata elezione di Di Pietro.

Il sistema che i Grillini adottano, là dove già governano, quello di decidere volta per volta, è un sistema che appunto permette di perdere il senso unitario del problema e che fa perdere l’orientamento generale. Si rischia di consegnare un bene pubblico nelle mani di privati che poi possono condizionare il mercato come vogliono.
Il nostro patrimonio, la nostra ricchezza, sono l’acqua, l’aria, il mare, la natura, il nostro patrimonio artistico e questo non lo dobbiamo cedere, sapendo che se noi lo daremo in gestione non saremo più padroni di nulla. Schiavi in balia di sistemi economici globalizzati che usando la psicologia convogliano, attraverso la comunicazione di massa, nella rete come fossimo prede da cacciare.

Grillo è l’omino strillante che nella savana spaventa e dirige nella grande rete della comunicazione. Nel Paese-Pianeta delle scimmie diventeremo carne da macello e non potremo più fare nulla. Il fenomeno che noi abbiamo visto nel corso degli anni è un continuo crescere del potere economico nella politica, ora la politica diventerà con Grillo direttamente potere economico “puro”. Gli italiani si lamentavano che i tanti partiti portavano ingovernabilità? Eccoli serviti, ora ogni rappresentante Grillino è come un singolo partito! Ce ne sono più di 200!

Perché invece di affidarci sempre ai più forti, ai vari pifferai magici che ci porteranno sempre di più verso il Paese dei Balocchi, dove non saremo più padroni della nostra vita, di ciò che vogliamo, desideriamo e ciò che non vogliamo, che decideranno per noi, sempre più rendendoci simili a quegli automi rappresentati nei films di fantascienza? Perché il popolo italiano non persegue invece la strada del dialogo e della vera democrazia? Coloro che lottano democraticamente vengono ancora chiamati in modo offensivo “comunisti” mentre tutti sappiamo bene che quel poco di culturale e sociale che rimane in Italia è stato attuato da costoro, frutto di contatti, incontri, vivaci discussioni e conseguenti azioni attive.

Governare un paese non è la stessa cosa di amministrare un condominio.
Ormai tutto è chiaro, il nuovo terrorismo sociale, dopo le torri gemelle, è l’INGOVERNABILITA’; fa comodo ai potenti, alle multinazionali e come già avvenuto alle BANCHE, che Grillo fa finta di combattere ma che dal suo atteggiamento POLITICO (altro che apolitico!) traggono i maggiori vantaggi (v. recenti soddisfazioni della Goldman Sachs). L’allargamento della Globalizzazione passa attraverso i sacrifici della classe medio-bassa a vantaggio dei soliti potenti, in aumento sensibile.
La democrazia è il rispetto dell’individualità in una dialettica collettiva, la democrazia è avere la possibilità di scegliere per il proprio territorio, la democrazia significa non perdere il lavoro. Perché una multinazionale come la Ford ha deciso che deve chiudere in Italia, perché aprirà più sedi in Asia.

Possibile che non si capisca che togliere i soldi alla politica significa solo appropriarsi di poche briciole, pensate a quanti soldi verranno dirottati a nostra insaputa su altri mercati, generando ogniqualvolta crisi in diversi luoghi del mondo, per dare la precedenza alla crescita di altri.
Riappropriamoci della politica vera, di un modo etico di occuparci del territorio, un modo democratico, non regaliamo i nostri beni a questi strateghi del mercato che non ci permetteranno più di avere una vita dignitosa.

Giuliano Proto

movimentomare

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