video » Cartolarizzazione e… riciclaggio al motomondiale, Zelli si difende

dovizioso humangest C’è anche il circo del “motomondiale” tra le innumerevoli sfaccettature dello scandalo Sanitopoli. E così oggi in Tribunale è capitato di sentir parlare anche di cilindrate, circuiti e campioni, in particolare dell’ex team di Andrea Dovizioso. L’occasione è stata l’arringa dei difensori di Gianluca Zelli, l’ex manager di Villa Pini e della Humangest, accusato di aver riciclato, proprio attraverso quest’ultima società e i contratti con alcuni manager sportivi, un tesoretto di 21 milioni di euro provenienti dalla prima cartolarizzazione. Un legame, quello tra posti letto e team di Moto Gp, che i Pm hanno ricondotto ai disegni di Zelli, a carico del quale è stata chiesta una condanna a 2 anni e 8 mesi. In sostanza avrebbe gonfiato i contratti di sponsorizzazione per ripulire quei 21 milioni e trasferirli in paradisi fiscali. Tesi confutata dagli avvocati di Zelli, Lettieri e Pellegrino, che hanno argomentato da un lato l’estraneità dei fondi della cartolarizzazione alle spese della sponsorizzazione, e sostenuto dall’altro la congruità dei 21 milioni per una operazione pubblicitaria che, secondo la difesa, era in linea con i costi faraonici del motomondiale, e avrebbe prodotto benefici anche sul fatturato di Humangest. Lettieri e Pellegrino hanno chiesto l’assoluzione piena del loro assistito, così come tutti i difensori di imputati non da primissima pagina impegnati nelle arringhe di oggi e venerdì. E’ il caso di Mario Tortora, consulente della Asl di Chieti sulla cui posizione del resto la stessa Procura aveva concluso circa l’avvenuta prescrizione dell’accusa di abuso d’ufficio. Dall’avvocato Rossi chiesta l’assoluzione per Sandro Pasquali, il capo dell’avvocatura regionale ai tempi di Del Turco che rischia una pena di un anno e dieci mesi per abuso d’ufficio. Pasquali firmò il parere legale sulla famigerata delibera che saldò 14 milioni di euro a favore di Deutsche Bank cessionaria di Angelini. La tesi dell’avvocatura fu quella che la Regione, messa di fronte al serio rischio di pagare la stessa somma due volte, invece di tutelarsi, dovesse subito liquidare la somma. In campo anche le difese di Giacomo Obletter, il commercialista implicato nella prima cartolarizzazione, ma per il quale gli stessi PM hanno chiesto l’assoluzione, e dei funzionari della Asl di Chieti Luciano Di Odoardo, per il quale è stato chiesto un anno e sei mesi, e Walter Russo, che rischia 2 anni per abuso d’ufficio e falso. Infine l’ex direttore regionale della Sanità Domenica Pacifico (la richiesta è di 8 mesi). Da venerdì si parte, in escalation verso gli imputati principali del processo, con la spada di Damocle dello sciopero degli avvocati per tutta la prima quindicina di luglio, che costringe a rendere più serrato il calendario e inevitabilmente a far slittare di qualche giorno, ma non oltre l’estate, la sentenza.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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