Ricostruzione: dopo i fondi, i nuovi vertici

Sebastiani

ricostruzione-l-aquila-1728x800 cIeri pomeriggio l’annuncio della mossa a dir poco rivoluzionaria – ma che lascia aperti ancora tanti dubbi per esempio sulle coperture finanziarie – della decisione del Governo di inserire nella legge di Stabiltià le risorse per la ricostruzione dell’Aquila e del suo cratere sismico . Si tratta di oltre 6 miliardi e 200mila euro, che dovrebbero coprire, in base alla divisione stabilita dal Governo, le spese per l’ apertura dei cantieri e l’ assistenza alla popolazione dal 2015 al 2018. Ma la conferenza stampa che ha visto ieri schierato in assetto trionfale tutto il Pd regionale e locale nella sala consiliare del Comune dell’Aquila, è stata l’occasione per ricongiungere i fili della matassa sfibrata della governance. Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha detto che “il premier Matteo Renzi sarà all’Aquila entro novembre”, ma val la pena ricordare che Renzi rinvia da settembre la sua visita nel capoluogo terremotatto. Il vice presidente della Giunta Giovani Lolli ha anche annunciato che “dal governo è arrivato l’ok per la lotta al superamento del rapporto deficit-Pil al 3% per le spese di investimento nella ricostruzione. Annunciate anche la richiesta di una cabina di regia a palazzo Chigi guidata dalla senatrice Pd Stefania Pezzopane, e la sostituzione di Paolo Aielli all’Ufficio speciale della ricostruzione, e di Aldo Mancurti, a capo del Dipartimento dello sviluppo e delle economie territoriali, il Diset, anello di congiunzione tra governo ed enti territoriali. Lolli ha annunciato anche che in finanziaria e nel Milleproroghe saranno inserite alcune misure urgentissime, che sono parti della legge sulla ricostruzione, previste nella bozza dell’ex sottosegretario Giovanni Legnini. Misure in particolare per il rinnovo del personale e per risolvere la questione dello smaltimento delle macerie. Poi dovrà essere approvata la legge sulla governance della ricostruzione nel suo complesso, in forma di decreto legge. Non resta che attendere che agli annunci e ai buoni propositi facciano seguito fatti concreti, con nomi, cognomi e ruoli. Perchè la ricostruzione dell’ Aquila che è non solo materiale ma anche sociale ed economica, non può più attendere. (Marianna Gianforte)

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