Ricostruzione: Fillea “parte civile” nei processi su sfruttamento lavoratori

gru ricostruzioneQuasi l’80 per cento dei cantieri che non supera i 5 operai, il 40% dei lavoratori che dichiara di non aver lavorato, nell’ultimo anno, più di 400 ore: ossia, 3 mesi e mezzo. Sono solo alcuni degli elementi che stridono con l’idea che L’Aquila sia il cantiere edile più grande d’Italia. Più di Milano Expò, più del Mose. Nel cratere sismico vige invece un mix di “irregolarità preoccupante”, questa è la denuncia della Fillea Cgil che da mesi osserva la situazione controllando i cantieri della ricostruzione. A denunciare è anche la Cassa Edile dell’Aquila. Quel che emerge, a cinque anni dal sisma, è un sistema di caporalato e di anomalie che aprono la strada alla criminalità. Se ne è parlato nella sede provinciale della Fillea Cgil, in un incontro con i vertici nazionali, sollecitato dopo le ultime inchieste sulla corruzione negli appalti privati, che hanno visto indagati sette imprenditori, alcuni finiti in carcere, altri ai domiciliari, per estorsione aggravata dal metodo mafioso, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Un sistema fuori controllo che deve essere interrotto, garantendo trasparenza e rispetto delle regole. Intanto la Fillea Cgil si costituirà parte civile in tutti i processi su mafia e corruzione.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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