Ricostruzione, la Consulta “boccia” introiti del bollo per l’Abruzzo

gru ricostruzioneLe risorse derivanti dall’aumento delle imposte di bollo riscosse in Sicilia, non saranno destinate alla ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico.
La Corte Costituzionale, come riportato oggi dal quotidiano “Il Tempo”, ha infatti accolto il ricorso della Regione Sicilia dichiarando illegittimo l’articolo 7 bis del decreto 43 dello scorso anno, che conteneva tra le altre disposizioni per accelerare le ricostruzione delle zone colpite dal terremoto in Abruzzo.
In particolare nel comma 3 di quell’articolo, dichiarato illegittimo dalla Consulta, si prevedeva l’aumento dell’imposta fissa di bollo di 1,81 e 14,62 passate rispettivamente a 2 e 16 euro, il cui introito sarebbe stato destinato appunto alla ricostruzione a L’Aquila ed in Emilia Romagna, e per fronteggiare altre catastrofi naturali.
Dall’aumento delle marche da bollo erano attesi 197 milioni di euro da utilizzare da quest’anno al 2019.
Su quella decisione c’è stato il ricorso della Regione Sicilia che ha contestato non l’aumento in se delle imposte di bollo, ma la destinazione delle relative risorse alla ricostruzione in Abruzzo.
In particolare è stata contestata la violazione dello Statuto d’autonomia, del principio di leale collaborazione e di due articoli dello stesso Statuto, il 36 ed il 37.
Un ricorso sul quale lo scorso 19 maggio si è pronunciata la Corte Costituzionale con la decisione di accoglimento e la dichiarazione di illegittimità dei relativi articoli del decreto contestati.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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