Rifiuti: “Che fine ha fatto la piattaforma di Alanno?”

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alanno-piattaformaQuello della piattaforma di Alanno é solo uno dei tanti esempi di sperpero di denaro pubblico, ma la sua storia merita di essere raccontata. Autorizzata nel 2008 dalla Regione, di proprietà della Ecologica Pescarese Spa, società pubblica,  avrebbe consentito il conferimento di rifiuti da tutto il territorio della Provincia di Pescara ad un costo calmierato non superiore ai 78 euro a tonnellata. Il suo compito separare e rivendere il materiale, carta, vetro e plastica, a società specializzate nel riciclo. La struttura ha funzionato per soli due anni e già in questo periodo solo 7 Comuni dei 46 della Provincia hanno usufruito del servizio, gli altri, compreso il Comune di Pescara, hanno sempre preferito piattaforme private ad Ortona e Chieti Scalo, spendendo qualcosa come mille euro in più al giorno. Dal 2010 la piattaforma é stata chiusa, ufficialmente per carenze strutturali, stando ai rilievi dei tecnici Arta, ed é partito da quel momento un rimpallo di responsabilità tra la Ecologica Pescara ed il gestore su chi si sarebbe dovuto accollare le spese di riparazione. Nel 2012 é stata chiesta la liquidazione ed oggi l’utile piattaforma che avrebbe consentito di risparmiare molti soldi é ridotta ad una sorta di discarica abusiva a cielo aperto. I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno deciso, per questo, di presentare un’interrogazione al presidente D’Alfonso e all’assessore Mazzocca nella quale si chiede: “Come mai ad oggi un impianto realizzato con fondi pubblici non risulta funzionante – ci spiega Domenico Pettinari – se sono state accertate motivazioni e responsabilità per la sua chiusura, se il contratto decennale che prevedeva la sua funzionalità sta avendo il suo naturale percorso, quali azioni siano state messe in campo per evitare un danno erariale; dove vengono ad oggi conferiti i rifiuti destinati ad Alanno; se la Ecologica Pescarese Spa é ancora attiva e a cosa sono serviti e come sono stati utilizzati i mezzi acquistati dalla società”. Intanto facendo un conto sommario dei soldi che si potevano risparmiare, solo riferito al Comune di Pescara la cui situazione economica é a tutti nota?: “Parliamo – precisa ancora Pettinari – di circa 400 mila euro all’anno che potevano essere risparmiati ed utilizzati per interventi più necessari.”

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