video » Rifiuti ospedalieri, sequestrati 421mila euro alla famiglia Maio. Confiscati beni per 10 milioni ad evasore totale

FOTO sulmona del 29 luglio 2010 040Ancora grane giudiziarie per la famiglia Maio, operante nel settore dell’ecologia e azionista di riferimento della Virtus Lanciano Calcio. Nell’ambito di verifiche sulla gestione di rifiuti sanitari nelle diverse A.S.L. abruzzesi, gli uomini del Nucleo Investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Pescara, hanno accertato diverse irregolarità in particolare per l’A.S.L. Avezzano – Sulmona. Nelle strutture della Asl, secondo gli investigatori, l’affidataria del servizio “Maio Guglielmo Srl” avrebbe provveduto a contabilizzare il ritiro di scarti sanitari a rischio infettivo aventi stato fisico liquido, come avvenuto in contenitori interamente riempiti. Le ispezioni eseguite su carichi in partenza dagli ospedali dell’A.S.L. Avezzano – Sulmona hanno permesso di appurare che i contenitori deputati alla raccolta di scarti avente natura liquida, in realtà, erano solo parzialmente riempiti e per altro con rifiuti anche aventi stato fisico solido. Questa irregolarità, all’apparenza solo formale, si è ripercossa pesantemente nella contabilizzazione del servizio, che avrebbe consentito alla ditta, nel periodo febbraio 2009 – aprile 2010, di procurarsi un ingiusto profitto di circa 421.000 €. A seguito di questi riscontri il GIP di Lanciano Massimo Canosa su richiesta del Procuratore Francesco Menditto, ha disposto il sequestro per equivalente di somme e titoli per un importo pari a quello della ipotizzata truffa, a carico di Francesco Maio, legale rappresentante della ditta. Sempre la Procura di Lanciano, a seguito di una indagine della Guardia di Finanza, ha chiesto e ottenuto l’applicazione del codice antimafia in tema di confisca di beni per un “evasore fiscale sistematico”. Al costruttore Vincenzo Pomilio di Perano, “con una storia di evasione lunga 20 anni”, ha sottolineato il procuratore di Lanciano Francesco Menditto, sono stati infatti confiscati beni per oltre 10 milioni di euro, l’equivalente di quanto avrebbe evaso negli ultimi 10 anni. A firmare il provvedimento di confisca e’ stato il Tribunale di Chieti su richiesta della Procura di Lanciano che ha chiesto per Pomilio l’applicazione del codice antimafia in tema di sequestro di beni. “E’ la prima volta che il codice antimafia viene applicato a un evasore abituale”, ha sottolineato Menditto.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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