Caro Direttore,
il dato è tratto, oggi la frase viene ripetuta a giustificazione di una decisione importante, che viene presa senza ripensamenti.
Il sindaco Umberto di Primio di Chieti ha voluto fare, martedì 30 ottobre, una giornata di protesta e dimostrazione a Roma, con lo sciopero della fame davanti a palazzo Chigi, per difendere la provincia di Chieti.
Per far risaltare meglio la sua protesta, si è munito di un cartello con sopra scritto, in caratteri maiuscoli e in grassetto, per comunicare la rabbia e urlare che: Abbiamo tutti i requisiti – non potete cancellare la Provincia di Chieti.
Il sindaco Umberto Di Primio ha chiesto e ottenuto un incontro con il Ministro Patroni Griffi che gli è stato concesso mercoledì mattina alle ore 8.15.
Martedi sera ha pernottato da amici a Roma e puntuale, dopo aver acquistato una cravatta che è di obbligo in certe situazioni, mercoledì mattina, alle ore 8,15, presso il Ministero della Funzione Pubblica, Di Primio ha esposto al ministro le ragioni della sua protesta.
Ha chiesto e motivato al ministro Griffi la sua proposta delle tre province (L’Aquila, Chieti e Pescara-Teramo ) e non quella del CAL su due province o addirittura quella del consiglio regionale sullo “zero in condotta”.
Il ministro ha assicurato che avrebbe riferito al consiglio dei ministri la proposta, ma che non si poteva impegnare sull’ esito positivo.
E’ incredibile constatare come i ministri, in un anno, hanno imparato dai loro “colleghi cacciati”, come fare fessa la gente.
Sembra che martedì sera circolasse la voce che al Consiglio dei Ministri del giorno successivo, si sarebbe presa la decisione di Rinviare l’adozione dei provvedimenti, sul riordino delle Province.
L’Agenzia di stampa dell’ASCA del 31 Ottobre 2012 esce con questo comunicato:
(ASCA) – Roma, 31 ott – : Il Governo ha deciso. La soluzione votata dal CAL-Consiglio delle Autonomie Locali, presieduto dal Presidente Antonio Del Corvo e’ il destino delle province abruzzesi. Le Province saranno due: L’Aquila-Teramo, Pescara-Chieti
Il nuovo disegno delle province italiane entrera’ in vigore dal 2014 e le elezioni si terranno nel mese di novembre del 2013. Lo ha spiegato il ministro per la Pubblica Aministrazione, Filippo Patroni Griffi, in una conferenza stampa a palazzo Chigi.
A distanza di poche ore, Patroni Griffi, si è rivelato come qualsiasi persona di buon senso immaginava … il sorriso, la pacca sulla spalla, cercherò…farò…non dipende da me!
Ma il Consiglio dei Ministri ha salvato la Provincia di Belluno e Dario Bond, capogruppo PdL nel Consiglio della Regione Veneto, ha dichiarato che:se si fa squadra i risultati si portano a casa.
Nella regione Abruzzo c’è stata la paura di esporsi e come Pilato, tutti si sono lavati le mani…, meglio che la decisione la prende il governo… così è stato.
Capisco il sindaco Di Primio che ha voluto essere coerente con se stesso:
Per me la priorità resta lo sviluppo del territorio e delle nostre imprese, i servizi per la gente, la salvaguarda dell’autonomia del Comune e della “comunità”,ma ora ci saranno molti ricorsi di province che non accettano l’operazione di riordino/accorpamento delle circoscrizioni provinciali e proporranno ricorso alla Corte Costituzionale.
Patroni Griffi ha invece spiegato che ”alcuni gia’ “…ci sono stati, noi andiamo avanti con il nostro timing, perché crediamo nella legittimità degli atti. Ovviamente come ogni atto in questo paese, anche questi sono soggetti ad un sindacato giudiziario.
Per concludere questa sceneggiata, forse il sindaco di Prato, che non ha accettato di unire Prato e Pistoia con Firenze,senza andare a Roma, ha avuto una geniale idea per protestare e l’ha fatta nella sua città, si è fatto intervistare, per protesta, seduto sul water.
Ha rilasciato interviste seduto sul water di un bagno del palazzo comunale, postando poi la foto su Twitter con una didascalia significativa: ”Per commentare la scelta del governo di rimettere Prato sotto Firenze nessun gonfalone, basta e avanza il cesso”.
Luciano Pellegrini
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