Ripartono le indagini sull’assassinio di Antonio Russo

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Antonio RussoIl Ministero degli Affari Esteri ha risposto a 2 nterrogazioni che erano state presentate dal parlamentare di SEL, Gianni Melilla, sulle indagini finalizzate a stabilire le eventuali responsabilità dell’assassinio del giornalista abruzzese di Radio Radicale, Antonio Russo. Il free lance venne ucciso in Georgia, a pochi chilometri da Tbilisi il 16 ottobre del 2000. “Mi si comunica – ha spiegato Melilla – che il Governo Italiano, agli inizi di ottobre 2014, ha inoltrato una richiesta formale alla magistratura inquirente Georgiana di approfondite indagini su quell’assassinio. Secondo quanto riferito dal ministero degli Affari Esteri, in tale quadro si iscrive la convocazione a breve di una riunione di coordinamento tra la Procura Generale della Georgia e l’Ambasciata Italiana a Tbilisi. Mi auguro che, dopo questo rinnovato impegno dell’Italia, le indagini riprendano anche attraverso la riproposizione di una struttura investigativa ad hoc, come si fece nel 2003, presso la Procura Generale della Georgia. Purtroppo gli esiti di quella attività furono resi vani dalla limitata operatività di quella struttura giudiziaria nella fase della cosiddetta Rivoluzione delle Rose, di profondi rivolgimenti interni della Georgia, con le dimissioni del Presidente Shevardnadze. Dalle indagini di allora era emerso un quadro estremamente lacunoso e frammentario che non permise di fare luce su quella oscura e drammatica vicenda che coinvolgeva l’attività giornalistica e di controinformazione di Antonio Russo sulla violazione sistematica dei diritti umani in quella regione. L’Italia deve conoscere la verità sull’assassinio del giornalista Antonio Russo. Continuerò a sollevare tale questione in ogni sede istituzionale appropriata, a partire dal Parlamento. Sono comunque soddisfatto di questa decisa presa di posizione dell’Italia nei confronti della Georgia..

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