Ripe, dalla frana al furto del gasolio del generatore

Frana Civitella TrontoFrana Civitella TrontoE’ stato rubato il gasolio del generatore Enel utilizzato per alimentare le utenze di Ripe di Civitella del Tronto, sul cui territorio è in atto da giorni un’imponente frana causata dalle piogge intense. A denunciare l’episodio è stato il sindaco di Civitella del Tronto, Cristina Di Pietro. “Questo generatore è alimentato a gasolio e serve, oltre le utenze domestiche, anche il sistema di illuminazione che in notturna è puntato sul fronte della frana – scrive su Fb il sindaco. Un sistema che potrebbe essere di vitale importanza nel caso in cui il costone di montagna decidesse di muoversi all’improvviso di notte. Purtroppo alcuni sciacalli, perché non so come altro appellarli, hanno pensato bene che rubare il gasolio dal generatore di corrente possa in qualche modo aiutarli a sbarcare il lunario, senza tener minimamente conto della vita di decine di persone. Ripeto, siete degli sciacalli, con tutto il rispetto per i mammiferi in questione – dice adirata la Di Pietro -. Mettere a rischio la vita di tante persone per qualche centinaio di euro non può essere tollerato. Della situazione sono state avvisate le autorità competenti, chiedo altresì la collaborazione di tutti i cittadini. Monitorate costantemente i luoghi intorno al generatore e se vedete qualche comportamento sospetto, avvisate immediatamente le forze dell’ordine.

Intanto, sempre sul fronte delle frane, la Provincia di Teramo ha stimato in 74 milioni di euro gli interventi necessari a ricostruire il territorio danneggiato dopo la combinazione di pioggia, neve e vento del 4,5 e 6 marzo scorso. 40 milioni di euro per il ripristino dei luoghi dopo i danni causati dal maltempo e oltre 34 milioni di euro per interventi strutturali per la riduzione dei rischi a persone o cose “legato all’evento”. Poi ci sono i 2 milioni e 450 mila euro già impegnati con le somme urgenze – interventi indispensabili ed effettuati anche senza avere la copertura di bilancio – e i 35 mila euro per l’acquisto di beni e servizi per il soccorso alla popolazione. I conti, le cifre e le schede inviate alla Protezione civile sono inserite nella delibera approvata dal presidente Renzo Di Sabatino in un contesto “destinato a subire evoluzioni in quanto il fenomeno è ancora in essere”. 34 le strade interdette al traffico, ad oggi ne sono state riaperte 19. I danni sono causati dello scorrere delle acque piovane superficiali, non più assorbite dal terreno ormai saturo; su tutto il territorio della Provincia i danni sono notevoli e diffusi ed i fenomeni franosi ancora in essere in continua evoluzione. Di conseguenza, si registrano ancora frane e smottamenti lungo tutta la viabilità di competenza provinciale. La Provincia per oltre dieci giorni è stata impegnata con 42 cantonieri, 6 trattori, 12 terne, 10 autocarri, 38 tecnici con 15 autovetture di sorveglianza; 3 unità fisse al Centro Coordinamento Servizi in Prefettura; 50 ditte esterne per sgombero neve, taglio alberature, rimozione frane, segnaletica stradale con circa 100 vomeri neve, e 20 pale meccaniche. “Nell’immediato abbiamo un problema di risorse: anche i soldi delle calamità naturale, se e quando arrivano, servono a riparare i danni ma non a curare le cause. Sono certo che nelle pieghe dei Fondi europei non spesi e fra le risorse della nuova programmazione 2014/2020 possiamo trovare finanziamenti per cominciare a lavorare a questi obiettivi: questo, almeno, è quello che chiederà la Provincia di Teramo”, chiosa il presidente Renzo Di Sabatino.

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