L’ennesimo progetto che stravolgerebbe un’altra zona importante della città di Pescara, redatto ed approvato nelle segrete stanze senza la minima partecipazione sociale, rischia di cancellare, di fatto, un pezzo pregiato della riserva dannunziana, l’ex camping adiacente il teatro “d’Annunzio”. Già minacciato anni fa dall’idea di realizzare in quel sito la nuova caserma dei carabinieri, ora rischia di essere sommerso da un cumulo di terra di riporto per una sorta di collinetta artificiale di circa 8 metri che passando sopra un tunnel artificiale di cemento armato va a collegarsi con il lungomare. Un progetto fortemente contestato dal tutte le associazioni ambientaliste che hanno costituito un agguerrito comitato pronto a percorrere ogni strada possibile per evitare questo scempio pare già prossimo alla fase della gara d’appalto senza che il Comune di Pescara abbia ancora adottato il Piano d’assetto naturalistico chiuso, inspiegabilmente, da mesi nei cassetti e soprattutto dopo che il Consiglio Regionale ha modificato l’articolo 9 della legge 96 del 2000 sull’istituzione della riserva naturale d’interesse provinciale della Pineta Dannunziana, fornendo di fatto un assist a chi preme perchè questo progetto si realizzi: “Siamo alla follia pura – tuona Edbige Ricci di Mila Donnambiente – qui c’é un lungo elenco di aspetti che andrebbero a violare le più elementari norme sulla tutela ambientale, a cominciare dal vero e proprio muro di fronte al mare, costituito da un tunnel di cemento armato sotto il quale, tra l’altro, dovrebbero passare anche i pedoni. La maggioranza al Comune di Pescara dispone, l’opposizione sonnecchia ed allora siamo nuovamente costretti noi a scendere in trincea per difendere questo importante polmone della città”.

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