Punta il dito sullo sperpero di denaro pubblico, in materia di mobilità sanitaria passiva, il consigliere pentastellato Domenico Pettinari, membro della Commissione Sanità dell’Emiciclo. All’opinione pubblica Pettinari denuncia un caso finito anche in un apposito, voluminoso fascicolo della Polizia Giudiziaria datato 2012. “Molto in sintesi – ci spiega il consigliere Regionale M5S – si tratta di costi che la Regione Abruzzo ha sborsato in passato e continua a sborsare a beneficio di una clinica privata molisana: per il solo 2013 sono stati quantificati 780 mila euro di rimborsi che la Regione Abruzzo ha corrisposto per la diagnostica ambulatoriale. E’ davvero spropositato” – incalza Pettinari- “il numero dei pazienti abruzzesi in pellegrinaggio verso questa clinica per effettuare la PET”.

A far gridare allo scandalo, tuttavia, è la “Dettagliata relazione che i N.A.S. di Pescara hanno rimesso nelle mani dei dirigenti regionali dell’assessorato alla sanità, segnalando il crescente numero di prestazioni inappropriate” – incalza Pettinari – “e questo sin dall’ottobre del 2012, come abbiamo potuto verificare entrando in possesso della relazione giudiziaria. Perché” -si chiede Pettinari- “i funzionari entrati in possesso del delicato fascicolo dei NAS non hanno segnalato alla parte politica dell’assessorato quanto accadeva? Perché chi avrebbe dovuto, per ruolo e competenza, non ha fermato l’esborso annuo di cifre da capogiro che l’Abruzzo ha versato a quella clinica per rimborsare il sempre crescente numero di Pet fatte dai pazienti abruzzesi? “. La Polizia Giudiziaria ora chiede che si verifichino tutte le altre voci della mobilità passiva, mentre i Cinque Stelle porteranno la vicenda all’attenzione dell’aula con una interpellanza scritta: “A tutto questo” -conclude Pettinari- “aggiungiamo che mentre ogni giorno la ASL di Pescara sborsa per l’affitto della PET mobile 4.650 euro, ad oggi sembrerebbe che il bando per l’acquisto di quell’apparecchiatura non preveda una strumentazione essenziale per il suo completo funzionamento, con le relative conseguenze per i pazienti, le casse della ASL e con il concreto rischio che si debba ricorrere ad un nuovo bando di acquisto”.