video » Conga, la Porsche e i 113mila euro

luigicongaDomenici un violento ed incompetente, Angelini un’ossessione biblica ed io stretto nella morsa tra Regione e l’ex patron di Villa Pini. Luigi Conga, ex manager della Asl di Chieti, si difende davanti ai giudici al processo Sanitopoli, si chiama fuori da qualsiasi coinvolgimento sostenendo di essere stato costretto ad avallare decisioni, in particolare il famoso accordo transattivo per dare il via libera alla prima cartolarizzazione. Volevano da me una firma sugli extrabudget, ma io, in qualità di Direttore Generale, non potevo, così chiesi una ratifica alla Regione, ratifica che giunse dopo un mese e comunque quell’accordo non valeva nulla perchè la vera transazione Angelini la fece con la Fira. Dalle minacce e gli insulti di Domenici, alle presunte tangenti di Angelini – mai stato a casa sua a Pescara, l’ho incontrato per caso una volta sola in Via Mazzini, ero lì per acquistare dei tessuti in un negozio sotto casa sua. La famosa vicenda del Porche Cayenne – un regalo di mio cognato, pagato con assegno intestato al suo conto corrente, un suo gesto carino, mi stavo faticosamente riprendendo da una brutta malattia. Il Porche lo usavamo entrambi, poi nel 2008 decise di cedermelo. La valigetta con dentro 113 mila euro in contanti trovata nel bagagliaio del Porche il giorno dell’arresto- soldi prestati da un mio amico per pagare una clinica negli Stati Uniti dove mi sarei dovuto ricoverare, i suoi avvocati producono documenti che attestano questa versione, anche se il Pm Bellelli pone dubbi sul motivo per cui una persona trovi normale lasciare una valigetta con dentro 113 mila euro in contanti nel bagagliaio della sua vettura chiusa nel garage. Li avevo presi dalla cassaforte della mia casa di Chieti per trasferirli nella cassaforte della mia casa di Pescara, li ho dimenticati li, ce li avrei messi il giorno dopo se non mi avessero arrestato.


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