Sanitopoli: la politica commenta

SANITOPOLI giudiciPESCARA – “Ero e resto convinto dell’innocenza di Ottaviano Del Turco, a cui esprimo vicinanza e amicizia. Di più: a me pare che proprio dallo svolgimento di questo primo grado di giudizio, siano emersi ulteriori elementi a supporto di Del Turco, e nessun concreto elemento a carico della tesi accusatoria”. Lo afferma Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Finanze della Camera e Coordinatore dei dipartimenti Pdl.

“È evidente che una condanna a quasi dieci anni di galera fa impressione. Per la magistratura, Ottaviano Del Turco è un ladro, prendeva mazzette per la sanità, si è beccato in primo grado nove anni e sei mesi”. Così il leader della Destra, Francesco Storace, invitando a evitare “schiamazzi” o tentativi di far passare per “santi” i condannati. “Colpisce – afferma – la reazione di un altro suo coimputato, l’on. Sabatino Aracu, del Pdl, che pure doveva essere avversario di un governatore di centrosinistra. Dopo aver appreso di essere stato condannato anche lui a quattro anni, Aracu ha sentenziato a modo suo con un ‘viva Berlusconi’ di pessimo gusto. Colpisce perché si vuol far credere che tutti siano perseguitati. Ora, se su Berlusconi non c’è dubbio che pare evidente una forma di accanimento, è più difficile sostenere la tesi di un complotto anche nella sanità abruzzese. È stato condannato a tre anni e mezzo anche il corruttore, Angelini, il re della sanità privata, in un circuito incredibile tra maggioranza, opposizione e maggiorenti della malattia. No, non si deve strillare. Sì al garantismo, no agli schiamazzi. Alla fine, se sei innocente, un giudice che ti assolve lo trovi. Ma per carità non fateci credere che siete santi”, conclude.

“Le sentenze si rispettano e non hanno bisogno di essere commentate, ma se dobbiamo guardare al futuro, purtroppo, la colpa politica di chi ha responsabilità decisionali è che a distanza di cinque anni è cambiato poco o nulla nella sostanza delle condizioni in cui si opera”: è quanto ha dichiarato il responsabile regionale dell’IdV Alfonso Mascitelli, già vice presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul SSN nella precedente legislatura, dopo la sentenza sullo scandalo sanità in Abruzzo. “L’ambiente amicale, clientelare, omissivo e a volte collusivo nella gestione della sanità, che si dimostra un terreno fertile per le derive penali, non solo non è stato smantellato, ma tutto quanto è successo in Abruzzo, per mancanza di controlli veri e di trasparenza effettiva, potrebbe di nuovo verificarsi sulla pelle e sulle tasche degli abruzzesi. Se le cose non cambieranno realmente – ha concluso Mascitelli – sarò facile profeta nel dire che le procure purtroppo avranno ancora lavoro a causa della sanità”.

“Non conosco le carte del processo, ma per quello che conosco della storia di Ottaviano Del Turco, segretario generale della Cgil prima ancora che governatore dell’Abruzzo, temo fortemente che siamo di fronte ad un altro clamoroso caso di errore giudiziario”: così Sandro Bondi Coordinatore del Pdl. “Del Turco – aggiunge – è una figura importante del sindacalismo italiano e non posso credere, anche per quello che di lui mi raccontava un altro leggendario esponente della Cgil come Fernando Montagnani, alle accuse che gli sono state rivolte”.

“Le sentenze si rispettano, sia quando assolvono, che quando condannano”: è questo il commento a caldo di Carlo Costantini, consigliere regionale Mov139, in merito alla sentenza emessa poco fa dal giudice Carmelo De Sanctis e dai giudici a latere Massimo De Cesare e Gianluca Falco, nell’ambito dell’inchiesta “Sanitopoli”, che ha stabilito la condanna dell’ex governatore Ottaviano Del Turco a nove anni e sei mesi. “Sul piano politico – si legge ancora sul profilo facebook del consigliere – però mi fa tremendamente soffrire l’idea che il futuro del centrosinistra in Abruzzo debba continuare ad essere legato chissà per quanti anni ancora agli esiti di processi penali”.

“Non riesco a farmi una ragione della sentenza di condanna di Ottaviano Del Turco. Prima ancora che di sconforto e amarezza provo un sentimento di assoluta incredulità”. Lo afferma Giuliano Cazzola, ex sindacalista e amico di Del Turco. “Più che addolorato sono allibito: da cinque anni le istituzioni del mio Paese massacrano uno dei suoi migliori cittadini. Ma come ho fatto a partire dal 14 luglio del 2008, continuerò ad essergli solidale e vicino fino al momento della verità”.

“Ora più che mai esprimo – a titolo personale – piena solidarietà politica e vicinanza umana ad Ottaviano Del Turco per l’incredibile epilogo del processo sulla Sanitopoli abruzzese”: così Alessio Di Carlo, della segreteria di Radicali Abruzzo, a proposito della condanna a 9 anni e 6 mesi inflitta dal Tribunale di Pescara all’ex governatore dell’Abruzzo. “Nonostante dal processo non sia emersa alcuna risultanza a sostegno delle tesi degli inquirenti – ha aggiunto Di Carlo – evidentemente il Tribunale pescarese non se l’è sentita di certificare la bancarotta della Procura del capoluogo adriatico che sarebbe stata inevitabile qualora, alla assoluzione dell’ex Sindaco di Pescara di pochi mesi fa, si fosse aggiunta anche quella di Ottaviano Del Turco. L’esponente radicale ha concluso invitando Del Turco a “firmare i referendum per la Giustizia Giusta presso i tavoli che allestiremo nei prossimi giorni, proprio all’interno del Tribunale di Pescara”. 

“Mi hanno insegnato che le sentenze della magistratura si rispettano, ma trovo davvero difficile comprendere la condanna a 9 anni e sei mesi inflitti in primo grado a Ottaviano Del Turco”. È il commento di Marco Di Lello, capogruppo del Psi a Montecitorio. “Come cittadino, come socialista e come parlamentare, sono stato educato ad avere fiducia e ad aspettare con fiducia un appello che sicuramente cancellerà il macigno di questa sentenza imposta ad un uomo – conclude il parlamentare socialista – di cui ho sempre apprezzato, tra le sue molte qualità, l’onestà e la dirittura morale”.

“La sentenza sulla Sanitopoli abruzzese è l’ennesima riprova che l’intreccio affaristico tra politica e privati è la principale causa dei mali della sanità italiana. Viene confermata la battaglia condotta da Rifondazione comunista in Abruzzo che, come ricordato dai pm anche durante la requisitoria, per anni con interrogazioni, esposti alle Procure e una continua attività di analisi e informazione ha denunciato il perverso rapporto tra Angelini e la politica”. Lo afferma Paolo Ferrero, leader di Prc.

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