video » Sanitopoli, Calendario “ballerino”

sanitopoliA meno di un mese dalla sentenza di primo grado al processo Sanitopoli, non é ancora definitivo il calendario delle udienze che potrebbe mutare nel corso dei prossimi giorni, almeno fino a mercoledì quando é previsto un incontro tra il ministro di Grazia e Giustizia Annamaria Cancellieri e i delegati dell’Organismo Unitario Avvocatura Italiana per cercare di evitare lo sciopero degli avvocati che di fatto andrà ad influire in questo mese di luglio sul regolare svolgimento del processo. In caso di revoca sarà ripristinato il calendario originale con sentenza che, a questo punto, potrebbe essere nuovamente fissata per il 18, altrimenti semplici spostamenti per altro già indicati questa mattina in udienza dal presidente del Collegio dei giudici Carmelo De Santis che ha intanto ripristinato l’udienza del 5 luglio con le arringhe degli avvocati delle due banche imputate, la mattina e nel pomeriggio la difesa di Bucciarelli, Mazzocca e Boschetti, mentre per quel che riguarda l’udienza del 13, dove era prevista l’arringa della Valentini per Conga e al momento saltata per via dello sciopero . De Santis aveva proposto il 6 , ma il collegio difensivo dell’ex manager della Asl di Chieti ha mostrato la propria indisponibilità, a questo punto l’unica data disponibile é quella del 19, ovvero un giorno prima della sentenza. Calendario ballerino, dunque, ma intanto, almeno per quel che riguarda l’udienza di questa mattina, si prosegue secondo programma con le arringhe di tre imputati: l’ex direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale Di Stanislao, dell’ex dirigente della Regione Cosenza e dell’ex assessore regionale Domenici. Riguardo a Di Stanislao, due gli avvocati che stamane hanno relazionato davanti ai giudici. Quasi un’intera mattinata per centrare la questione sul fatto che Di Stanislao era sostanzialmente solo un tecnico e che tutto ciò che la Procura gli contesta è attribuibile alla responsabilità della Regione, sia per quel che riguarda la famosa delibera dove é stata aggiunta la definizione di affini ed equipollenti, ma soprattutto sulle cosiddette Sdo, Schede di dimissione ospedaliera, i cui dati scomparirono misteriosamente dal sito dell’Agenzia. Secondo l’avvocato di Di Stanislao era compito della Regione inserire i dati. Contestato anche il reato associativo perchè viene meno, secondo la difesa, il reato di concussione. Per lui chiesta l’assoluzione con formula piena, così come per Pierluigi Cosenza difeso dall’avvocato Carosi. Dal capo d’imputazione — ha spiegato l’avvocato – ancora oggi non si comprende in quale data avrebbe Cosenza aderito al sodalizio criminale, visto che, inizialmente destinato all’osservatorio epidemiologico regionale, su indicazione di Domenici, Cosenza avrebbe preso servizio in Regione il 22 novembre del 2004, un giorno antecedente al primo reato commesso, secondo la procura, e addirittura 4 giorni prima dall’inserzione fittizia ad opera di Masciarelli nella commissione per una gara d’appalto poi affidata ad una società riferibile all’ex presidente Fira, aspetto quest’ultimo, per altro già chiarito in favore dell’imputato, dal Gup di Pescara. Si torna in aula mercoledì con l’attesa arringa degli avvocati Menna e Di Bonifacio per Vincenzo Maria Angelini.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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