Se prima era un’aspirazione ora é diventato un obiettivo fissato dallo stesso presidente del Collegio dei Giudici Carmelo De Santis: La sentenza di primo grado per il processo sugli scandali della Sanità in Abruzzo sarà emessa tra il 15 ed il 19 luglio prossimi. Oggi, nell’udienza lampo all’aula 1, in assenza di testi da ascoltare, De Santis ne ha approfittato per ridefinire il calendario da qui fino a maggio. Prossima udienza il 6 maggio alle ore 9.00; in programma la tanto attesa controperizia tra i consulenti per le famose foto con le quali Angelini avrebbe documentato la sua visita a Collelongo nel novembre del 2007 per le presunte dazioni di denaro a Del Turco. Per l’accusa l’Ingegner Cilli per la difesa il Dottor Gloria. A seguire, se avanza tempo, gli ultimi testi di difesa di Luigi Conga. Il 10 maggio, invece, sarà la volta dei testi di difesa degli imputati Bernardo Mazzocca, Angelo Bucciarelli e Francesco Di Stanislao ed il 13 si chiuderà con la seconda deposizione di Giuseppina Ivone, la curatrice fallimentare del Gruppo Angelini attesa per questa mattina. Dalla seconda metà di maggio, dunque, parte la discussione che tra requisitorie ed arringhe difensive per i circa 30 imputati dovrebbe terminare entro la prima metà di luglio a quel punto sono a disposizione ben tre date per la sentenza, il 15, il 17 o il 19 luglio. Nell’udienza di stamane, inoltre, il Pm Giuseppe Bellelli ha chiesto ed ottenuto, avvalendosi delle regole di modifiche sostanziali dei capi d’imputazione, alcune correzioni relative a quattro episodi specifici di consegna delle presunte tangenti, di cui una ciascuna per Camillo Cesarone e Lamberto Quarta e due riferite a Del Turco. Le date sono il 16 gennaio del 2007, giorno in cui ci sarebbe stato il prelievo e non la dazione poi avvenuta il primo febbraio; e così anche per il 7 agosto dello stesso anno, la dazione avvenuta successivamente; il 24 ottobre, prelievo la mattina e dazione il pomeriggio e il 27 novembre, la dazione avvenuta il 6 dicembre. Date per altro già indicate agli atti ma precisate per maggior scrupolo e per le quali gli avvocati Milia e Caiazza avevano in un primo momento chiesto i termini a difesa salvo poi rinunciarci in cambio della possibilità di arringare per ultimi prima delle eventuali controrepliche.

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