Sant’ Antonio: celebrazione tradizionale a Spoltore

SantAntonio AbateE’ giunta alla quarta edizione la celebrazione del Sant’Antonio organizzata a Spoltore, presso il Borgo CaseTroiano, alle porte di Pescara, dall’associazione Fontevecchia. Gli abiti tradizionali dell’800 abruzzese, la benedizione di animali alla luce delle fiaccole, la distribuzione dei pani benedetti, e, soprattutto,la rappresentazione delle ‘Tentazioni’ dopo il tradizionale falo’ sono gli esempi del recupero, della tutela e della diffusione delle tradizioni del mondo contadino. I volontari si sono messi al lavoro da oltre un mese per tagliare e ammucchiare rami, sterpi, rovi, frasche e canne secche, tutto materiale proveniente dagli orti e dai campi che serviranno a formare una piramide alta circa 10 metri, rivestita di rami di lauro e che sarà incendiata in onore di Sant’Antonio Abate. Ieri pomeriggio le donne delle otto famiglie residenti hanno esposto le coperte tradizionali abruzzesi dai colori più diversi: verde e rosso, marrone e bianco, nero e rosso. Qualche minuto dopo si è svolta la processione in abiti tradizionali abruzzesi con alla testa due donne: una ha portato il quadro votivo di Sant’Antonio da posizionare sull’altare devozionale allestito con foglie di alloro e arance, l’altra con un canestro di pani tondi con una croce sopra e l’effige del santo. Alle loro spalle le fiaccole e le torce di due degli ultimi stallieri che sono arrivate a cavallo. Giunti nella piccola chiesetta del borgo, intitolata alla Ss. Trinita’, si è celebrata la Messa officiata, come vuole la tradizione del posto, da uno dei frati della Basilica della Madonna dei Sette Dolori di Pescara Colli, padre Egidio. Nel corso della cerimonia sono stati benedetti i pani e, al termine, gli animali che il popolo festante ha condotto con se’. Subito dopo c’è stato l’evento piu’ atteso da grandi e piccini: lu’ fucarone, ovvero l’accensione di quel falo’ preparato con tanta cura dagli abitanti del posto e dai volontari dell’Associazione Fontevecchia. Poi è stata la volta della sacra rappresentazione: le tentazioni del demonio verso Sant’Antonio Abate, la lotta e la sconfitta del diavolo grazie anche all’intervento dell’arcangelo Michele. Un arappresentazione curata dal professor Francesco Stoppa, direttore e fondatore del Cata, il Centro di Antropologia territoriale abruzzese dell’universita’ d’Annunzio. Al termine, come tradizione insegna, distribuzione gratuita a tutti i partecipanti presenti de “lu’ cumblimende” ovvero un piatto caldo a base dicotiche e fagioli, vino rosso e “li’ cillitti” i tradizionali dolci della festa a forma di uccellini, tutto preparato e realizzato dalle donne del borgo.

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