video » Scafa: su Italcementi: i sindaci affilano le armi

CEMTNIFICIO SCAFAI sindaci del bacino minerario pescarese affilano le armi in vista dell’incontro in programma lunedì prossimo in Regione per decidere in merito al futuro dello stabilimento Italcementi di Scafa. Come è noto infatti la proprietà del cementificio, in seguito ai ridotti volumi di vendita, ha intenzione di chiudere definitivamente due impianti, Scafa e Monselice al fine di garantire la sostenibilità economica dell’intero apparato produttivo di Itlcementi in Italia. I sindaci non ci stanno e chiedono che a fronte delle tante concessioni fatte negli anni dal territorio la Italcementi riveda i suoi piani di chiusura. Affollata assemblea stamani in Comune con la partecipazione oltre che dei sindaci e dei lavoratori anche dei sindacati. E’ assurdo, ha affermato il sindaco di Scafa, Maurizio Gancola, che la Regione in vista della scadenza delle concessioni minerarie, prevista per il prossimo anno, non ponga delle condizioni per garantire il livelli occupazionali. Altro aspetto drammatico , ha affermato il primo cittadino che la collettività stia subendo passivamente la decisione di chiusura del cementificio. Lo stabilimento lo ricordiamo da lavoro ad una sessantina di operai che con l’indotto arrivano ad oltre 130. Lunedì prossimo, come già riferito, i rappresentanti della Regione guidati dal Vicepresidente della Giunta Regionale, Alfredo Castiglione, incontreranno i rappresentanti della Italcementi e subito dopo l’incontro sarà aperto anche ai sindaci della Val Pescara. Questo doppio vertice non convince del tutto i primi cittadini che avrebbero preferito assistere a tutte le fasi della trattativa. “Come Regione – ha affermato nei giorni scorsi l’Assessore regionale alle attività Produttive Alfredo Castiglione – manterremo in maniera rigida la barra dritta perché siamo contrari all’ipotesi di chiusura o di smantellamento dello stabilimento della Italcementi di Scafa, di cui peraltro la Regione si e’ occupata negli anni passati. In questa fase si tratta solo di una ipotesi e crediamo che in questa fase – che e’ di definizione del nuovo piano industriale – si possa e si debba trattare su questo punto. Ecco, il nostro obiettivo e’ di sederci al tavolo che dovra’ rivedere il piano industriale, cercando di offrire tutte quelle opportunita’ che come Regione abbiamo messo in campo e che altre realta’ stanno utilizzando”.

Intanto i sindacati mantengono alta l’attenzione in quanto ribadiscono che l’azienda non ha rispettato gli accordi nazionali sottoscritti nel dicembre dello scorso anno e così nel piano di ristrutturazione la cassa integrazione che era per ristrutturazione ora è diventata per cessazione di attività. L’unico spiraglio che si intravede è rappresentato dal fatto che Italcementi è comunque disponibile a un confronto in sede ministeriale, già a partire dagli incontri programmati per il prossimo mese di settembre. La situazione, comunque, è davvero complicata.


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