Anche l’Abruzzo scende in piazza, mobilitandosi per lo sciopero generale nazionale, indetto da Cgil e Uil.
Alle 9 sul molo nord di Pescara, davanti alla statua della Madonnina, è previsto il raduno del corteo regionale  che poi si sposterà in città, confluendo alle 12 in piazza Sacro Cuore per il comizio.
“Jobs act, legge di stabilità, politiche economiche, pubblica amministrazione: così non va Abbiamo proposte concrete per cambiare l’Italia” è lo slogan della manifestazione regionale a Pescara, indetta per cercare di arginare quella che è stata definita la “vasta desertificazione di lavoro e reddito” che la giunta regionale deve decidersi ad affrontare.
“In Abruzzo la crisi morde, al punto da lasciare disoccupati il 42% dei giovani, da aver già perso 54mila posti di lavoro, da aver autorizzato (tra gennaio e ottobre di quest’anno) 26.875.532 ore di cassa integrazione”, si legge in una nota congiunta di Cgil e Uil Abruzzo. “Si tratta di numeri che raccontano una situazione pesante e che dura ormai da troppi anni”.
“Articolo 18 reddito per tutti”: è uno dei tanti striscioni della manifestazione in corso a Pescara. In piazza a Pescara oltre 6 mila persone hanno attraversato le vie del centro fino a raggiungere piazza Sacro Cuore per il comizio finale alla presenza, tra gli altri, del segretario nazionale della Uil, Antonio Foccillo, e i segretari regionali di Cgil e Uil, Gianni Di Cesare e Roberto Campo.
Grande schieramento delle forze dell’ordine, traffico in tilt, parcheggi pieni e anche proteste da parte degli automobilisti. “Questa ampia partecipazione – ha detto Di Cesare – è sintomo di una grande forza e di una grande volontà. E’ sintomo della necessità di cambiamento e di far ripartire l’Abruzzo. Il tempo è scaduto, bisogna agire e reagire, partendo dalla Regione e dalla Giunta”.