Sciopero Scuola- “Adesione punto di partenza del dialogo”. In Abruzzo, record 70%

moncherami

sciopero scuola1“Uno sciopero per il bene della scuola e per riformarla veramente”- così, con una ritrovata compatezza che ha tutto il sapore dell’evento storico, i sindacati dello sciopero generale contro la riforma Renzi. Uno sciopero come non se ne vedevano da anni e anni per adesioni e coralità sindacale: organizzato da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals, Cobas e Gilda, contro la riforma varata dal Governo e attualmente all’esame della commissione Cultura della Camera. Anche in Abruzzo tante le manifestazioni: a scendere in piazza e in sciopero, non soltanto i lavoratori della scuola (insegnanti e personale Ata), ma anche gli studenti. Dalla nostra regione  sono 22 i pulman destinati a Roma, una delle 7 manifestazioni nazionali. I sindacati chiedono di apportare modifiche al provvedimento, in particolare la stabilizzazione di tutti gli insegnanti precari, compresi quelli con 36 mesi di servizio che non sono nelle graduatorie ad esaurimento; il rinnovo del contratto nazionale, bloccato da 7 anni, e una profonda modifica dei poteri che sarebbero assegnati al dirigente scolastico.

“Il tentativo di boicottaggio MIUR-Invalsi si è rivelato un clamoroso autogol, ingigantendo gli scioperi del 5, 6 e 12 maggio contro il Ddl Renzi e i quiz Invalsi. Renzi sta cercando di frenare la lotta con qualche emendamento, ma la sua legge va ritirata in blocco e i precari assunti “in ruolo” con decreto urgente”. Così questa mattina, dai megafoni dei manifestanti di Piazza Alessandrini, la piazza scelta dalla scuola pescarese in sciopero: ” La buona scuola è queslla del quotidiano e dei sacrifici- ci hanno spiegato insegnati, precari e studenti- quella che non si è recata a Roma o Milano, ma è comunque in strada e tra la gente per far capire i motivi di una protesta che rischia di non restar isolata. Continueremo ad urlare le nostre ragioni perchè il governo deve capire che il dialogo è il principio cardine della democrazia italiana e che niente e nessuno può imporre dall’alto, nemmeno di un Parlamento, decisioni che rischiano di stravolgere il già precario sistema scolastico italiano”. Giornata cruciale, dunque, sul fronte della dilagante protesta che attraverserà la nazione da Trento a Palermo: “Una grande importanza per cancellare totalmente il Ddl Renzi l’avrà la riuscita plebiscitaria dello sciopero e delle manifestazioni. Però, non possiamo ignorare il lavoro che Renzi sta facendo per depotenziare la lotta – ci spiegano i manifestanti di Pescara – offrendo alcuni emendamenti che non muterebbero la distruttività della legge e che la maggioranza delle direzioni dei Cinque sindacati monopolisti si è già pronunciata a favore di un suicida cedimento alla manovra governativa. Perciò è fondamentale la scelta degli scioperanti: ai cortei dei COBAS si chiede il ritiro totale del Ddl e un decreto urgente per l’assunzione dei precari; ai cortei dei Cinque, la maggioranza dei dirigenti chiede emendamenti e si preparerà ad accettarli. Diverse le manifestazioni localmente organizzate a Pescara così come a Chieti e altri centri abruzzesi: molti le scuole chiuse, gli studenti rimandati a casa, i pulman partiti alla volta della più vicina manifestazione nazionale, quella di Roma, numerose le assemblee tenute anche dai ragazzi per un complessivo risultato che parla di massiccia adesione alla giornata di scipero generale.

Sciopero record: in Abruzzo adesione del 70% 
I sindacati si erano dati l’obiettivo del 50%, ma dai dati parziali sembra che in Abruzzo le adesioni allo sciopero nazionale contro il ddl sulla buona scuola abbiano raggiunto “almeno il 70%”. Una ventina i pullman che sono partiti dalle quattro province per partecipare allamanifestazione di Roma ed oltre mille gli abruzzesi presenti, molti dei quali, visti i bus pieni, hanno raggiunto la capitale in macchina.
“L’Abruzzo – afferma il segretario regionale della Flc-Cgil, Cinzia Angrilli – è sempre stata una delle regioni con la più bassa percentuale di adesione agli scioperi, ma stavolta non è così, c’è un’adesione record. Ci sono diverse scuole che hanno chiuso, raggiungendo quindi il 100% delle adesioni e in molti istituti siamo arrivati a quota 98-99%. La partecipazione dell’Abruzzo è andata oltre ogni aspettativa. Avevamo prenotato i pullman, ma si sono presentate più persone e alla fine molte 
sono andate in macchina”.  Alla manifestazione hanno preso parte anche gli studenti abruzzesi, arrivati con tre pullman. A coordinare i lavori del palco di piazza del Popolo è stato un insegnante della provincia dell’Aquila, Claudio Di Cesare. Le assemblee che hanno portato alla protesta odierna e le iniziative legate alla manifestazione sono state promosse dalle sigle Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Fgu Gilda. “Uno sciopero – spiegano i sindacati – per il bene della scuola e per riformarla veramente: per la stabilizzazione del lavoro di tutti i precari; per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro; per rifiutare il ‘super preside’; per salvaguardare la democrazia scolastica; per una riforma condivisa della scuola”. 

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