video » Servizio Idrico, la Regione attacca le società

Acqua-Sono complessivamente 300 i milioni di debiti contratti dalle società di gestione del sistema idrico in Abruzzo. Un buco che tende ad allargarsi più che a restringersi se si pensa, ad esempio, che solo l’Aca dal 2011 al 2012 é passata da -92 milioni a -105 milioni di euro. Non stanno meglio le altre società, quasi cento i milioni di debiti della Ruzzo Reti, -62 la Cam nella Marsica, in rosso anche i conti della Sasi anche se é riuscita a rientrare di un terzo dalla propria situazione debitoria. L’unica società con i conti in ordine la Gran Sasso Reti de L’Aquila. Ma i mali del sistema idrico integrato in Abruzzo non si fermano qui. Questa mattina il presidente della Regione Chiodi, affiancato dall’assessore regionale Di Paolo e dal Commissario unico straordinario del servizio idrico integrato, ha lanciato pesantissime accuse, tra l’altro già note grazie alle denunce, evidentemente inascoltate in questi anni, da parte del consigliere regionale di Rifondazione Comunista Acerbo, ma anche da parte del Forum dell’acqua, del wwf e dell’associazione Codici che ha presentato anche una serie di esposti in Procura. Le società di gestione, di proprietà tra l’altro dei Comuni, più che garantire il servizio pubblico si sono dedicate allo sperpero  di denaro, attraverso assunzioni clientelari, con piante organiche tra le più affollate in Italia, senza investire un solo euro per lavori di ammodernamento delle reti. Per non parlare di bilanci approvati malgradi il parere negativo delle Ato e gli ammonimenti caduti nel vuoto. Intanto il disinquinamento del Pescara, già finanziato dalla Regione, é fermo e la depurazione a rischio; il disinquinamento del Saline é incompleto ed i lavori effettuati dalla Cam nella Marsica sono stati completati ma le strutture impiantate non partono. La Regione non avendo competenza diretta può limitare il suo intervento attraverso l’attività delle Ato e soprattutto attraverso le segnalazioni alle autorità competenti, già una ventina gli esposti presentati tra Corte dei Conti e Magistratura Ordinaria, ma chi deve intervenire duramente sono soprattutto i Comuni: “I sindaci si devono dare una svegliata – tuona il presidente della Regione Chiodi – qui se verrà tenuta in considerazione un’ultima sentenza della Cassazione sulla fallibilità delle società di gestione, i comuni andranno al collasso e a pagare saranno i cittadini.”


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