Il campanello di allarme scattato in seguito all’annullamento dell’iniziativa, chiesta dai sindacati, e in programma oggi a Pescara presso la Sala dei Marmi della Provincia, sul tema “Quale futuro per la banca territoriale: le prospettive del gruppo Tercas-Caripe ha indotto i rappresentanti dei sindacati a riunirsi comunque e decretare lo stato di agitazione per richiamare l’attenzione sul difficile momento che sta vivendo uno dei più importanti gruppi bancari abruzzesi. Il rischio, è stato detto, che il territorio possa perdere un proprio istituto finanziario. Come è noto nel dicembre del 2012, i vertici dei due istituti bancari hanno raggiunto un accordo sindacale con i dipendenti per favorire l’uscita di oltre 100 lavoratori attraverso il prepensionamento ed il ricorso al fondo di solidarietà. Nelle socrsi settimane i rappresentanti delle istituzioni provinciali avevano ribadito la necessita di far sentire la propria voce nei confronti delle Fondazioni e di Banca Italia per scongiurare soluzioni che potrebbero salvaguardare gli interessi legittimi degli azionisti ma rappresentare una vera sconfitta per il territorio regionale.

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