Sindaci del cratere “Senza Legnini la ricostruzione è ferma”

ANTON

cratere sismicoL’elezione del sottosegretario Giovanni Legnini alla vicepresidenza del Consiglio Superiore della Magistratura ha lasciato un vuoto a livello di rapporti diplomatici e di relazioni tra L’Aquila e il Governo Renzi. Vuoto che si traduce, nel concreto, nel blocco di una serie di questione aperte legate alla ricostruzione dei 56 Comuni del cratere sismico. I sindaci dei paesi, ai quali si aggiungono anche le decine di quelli fuori cratere, si sono sempre sentiti un pò le cenerentole della ricostruzione. Ora che non c’è più Legnini a fare da filo conduttore e mediatore tra le vicende aquilane e Roma viene a mancare colui che si è sempre occupato, con questo governo ma anche con il precedente, di tenere le fila delle risorse e di questioni importanti come la Legge per la ricostruzione. Per questo i primi cittadini del cratere si sentono abbandonati. Quel che resta da fare è chiamare a raccolta (finora sono rimasti inerti) tutti gli onorevoli e i senatori abruzzesi che siedono in Parlamento. Lo fa il coordinatore dei sindaci delle aree omogenee, Emilio Nusca il quale, in una lettera di tre righe inviata a una ventina di loro, incita a “unire le forze e le idee” per dare una sterzata all’attuale impasse. Appuntamento dunque lunedì 20 ottobre all’Ufficio speciale per la ricostruzione a Fossa.

 

Articolo di Marianna Gianforte

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