Poniamo che tu sia un orso, poniamo che tu abbia necessità di spostarti dal Parco Nazionale al Parco Sirente Velino, poniamo che tu sia disposto a correre i rischi che quotidianamente si presentano sul cammino, che riesca a sfamarti, a schivare pallottole e automobili; poniamo pure che ti senta persino un po’ al sicuro, perché i limiti ormai li conosci e sai come muoverti. A meno che… un bel giorno qualcuno non si svegli con l’idea di restringerti le pareti di casa, che per l’orso in via di estinzione e gli altri animali è territorio tutelato. Come il Parco Sirente Velino, oggetto da una parte di una proposta di riperimetrazione, dall’altro di una raccolta di firme volta a bloccarla. Insomma, il problema è ancora all’ordine del giorno, prova ne sia la mobilitazione delle associazioni animaliste e ambientaliste e di tanti cittadini o turisti che amano l’Abruzzo. Il rischio è che, se venisse approvata la proposta del consigliere regionale Ricciuti, verrebbe sottratta al regime di tutela un’area tra le più belle e preziose della regione. Domani una nutrita rappresentanza di coloro che si oppongono alla riperimetrazione sarà a L’Aquila, per un presidio davanti all’Emiciclo, dove si svolgerà la seduta del consiglio regionale. Intanto questa mattina a Pescara le associazioni, capitanate da Federica De Angelis di Animal Amnesty (che ha lanciato l’iniziativa), hanno reso noto che sono già 120.000 le firme raccolte; ma l’obiettivo è più ambizioso: 150.000 no a chi vorrebbe fare dell’abruzzo regione cuore verde d’Europa una terra alla quale di verde resterebbe appena… un cuoricino.
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