Non confermano e non smentiscono gli albergatori dell’hotel teramano che ospiterebbe, come altre strutture, ancora alcuni sfollati del sisma del 2009. Sembra una storia incredibile e invece è la realtà. A quasi sei anni dal terremoto che distrusse L’Aquila lasciando senza un tetto decine di migliaia di persone, nelle strutture alberghiere ci sono ancora 28 assistiti. Naturalmente, a carico dello Stato con un aggravio di 95mila euro al mese. Persone _ giovani ma soprattutto anziani _ che non hanno evidentemente scelto altre forme di assistenza alla popolazione optando per il soggiorno pagato dallo Stato. A fare emergere il caso è stato nei giorni scorsi il dirigente della Regione Abruzzo Altero Leone, che in una nota inviata ai Comuni che “ospitano” i 28 sfollati chiede conto della situazione e, in particolare, di conoscere i loro requisiti assistenziali. Leone chiede di verificare se esistono altre modalità per aiutare i cittadini che hanno perso la casa con il terremoto. Ed è proprio sulla competenza dei controlli dei requisiti che è rimpallo di responsabilità tra Comune dell’Aquila e Regione, con l’assessore all’Assistenza alla Popolazione, Fabio Pelini, che insiste sul fatto che “è dal 2012 che il Comune non cura più la contabilità del settore, che _ spiega Pelini _ non ha il compito di esaminare la posizione di chi sta in albergo”. Per quanto riguarda gli sfollati, si tratta in gran parte di anziani ospitati in residenze sanitarie assistite (sparsi fra i comuni dell’Aquila, Rocca di mezzo, Bussi su Tirino e Collepietro), tre gli ospiti in un albergo di Teramo e 4 in una struttura a Rocca di mezzo. Intanto l’assessore Pelini lunedì prossimo terrà una conferenza stampa sull’argomento, occasione anche per fare il punto sulla situazione dell’assistenza alla popolazione.