Sisma e mazzette- 5 arresti per gli appalti delle chiese. C’è anche l’ex vicecommissario alla ricostruzione Marchetti

marchetti big

Tangenti nella ricostruzione post sisma nell’ambito degli appalti per il recupero del beni del patrimonio artistico religioso del centro storico, in particolare di alcuni edifici di culto.
La nuova bufera giudiziaria, nel capoluogo abruzzese, ha portato all’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e tre ai domiciliari eseguite tra Chieti, Rieti e Roma.
Le persone finite in carcere nell’ambito dell’operazione per il presunto giro di corruzione, falso, turbativa d asta, millantato credito e emissione e utilizzo di fatture sono Massimo Nunzio Vinci, imprenditore e Alessandra Mancinelli, funzionario della Direzione regionale dei Beni culturali. Agli arresti domiciliari e’ finito Luciano Marchetti (nella foto), ex direttore generale dei Beni culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo, già vice commissario alla ricostruzione post-terremoto per i beni culturali e due imprenditori Patrizio Cricchi e Graziano Rosone, quest’ultimo indagato per millantato credito.

IL COMITATO D’AFFARI
Le indagini dell’operazione “Betrayal”, avviate nel 2012, coordinate dal Procuratore Cardella e dai Pm Mancini e Picuti, sono state condotte dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza ed hanno visto impegnate 100 persone. Hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari a carico dei componenti del presunto ‘comitato d’affari’, costituito da funzionari regionali, imprenditori e professionisti, finalizzato all’indebita acquisizione di lavori pubblici per ricostruire o restaurare luoghi di culto ed abitazioni danneggiati dopo il sisma dell’aprile 2009.
Le presunte tangenti ammontano all’1% del totale dei lavori che in genere hanno valori ingenti. Per la sola chiesa di Santa Maria Paganica gli Interventi di restauro hanno ammontano a 19 milioni di euro. L’altro importante edificio di culto al centro dell’inchiesta è la chiesa delle Anime Sante in Piazza Duomo.

MAZZETTE PER LE CHIESE: LA TANGENTE IN UN VIDEO
In un caso l’episodio di scambio dei soldi, avvenuto in un ristorante di Carsoli tra quattro dei cinque arrestati, è stato documentato con una telecamera dagli investigatori.
Nel corso dell’operazione sono state eseguite circa 20 perquisizioni personali e locali, a carico di ulteriori soggetti, indagati, in stato di liberta’, per gli stessi reati.

ALTRI FILONI DI INDAGINE
Si tratterebbe solo di un primo filone di indagine destinato ad allargarsi: sotto la lente d’ingrandimento della Procura aquilana oltre a funzionari e imprenditori anche “faccendieri” per conto della Curia con delega alla gestione degli aspetti più squisitamente burocratici. La prima acquisizione di documenti anche presso la sede del Mibac risale al dicembre scorso: nel corso dei mesi sarebbero stati sentiti diversi testimoni evidentemente risultati chiave.

CARDELLA: “NON SI PUO’ PARLARE DI SISTEMA L’AQUILA”
“Non si può parlare di un sistema L’Aquila”, ha spiegato il Procuratore, ma singoli episodi che perseguiamo quando riusciamo a scoprirli, e nell’ambito di queste indagini “c’è dell’altro”, ha sottolineato. Nell’ambito dell’inchiesta, alla quale la Curia è totalmente estranea è stato sottolineato, colpisce la volontà di condizionamento delle gare oltre che con la turbativa d’asta, anche con una strategia che mirava ad una modifica legislativa della normativa per condizionare l’esito degli appalti. In questo senso il Procuratore ha evidenziato la resistenza opposta dal Comune dell’Aquila.

IL VICE DI BERTOLASO E CHIODI
Luciano Marchetti è stato nominato vice commissario insieme a Guido Bertolaso: confermato dopo l’uscita del capo della Protezione civile fu nominato dell’allora presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, commissario per la ricostruzione. È andato via dall’Aquila nel dicembre 2011. In passato era stato alto dirigente del ministero dei Beni culturali e commissario per la Domus Aurea. Mentre lavorava all’Aquila era spuntato il suo nome tra i 450 clienti della cosiddetta “lista Anemone” che avrebbero beneficiato a vario titolo dei lavori dell’imprenditore indagato nella maxi inchiesta dei grandi appalti. Ha ricoperto incarichi anche nella gestione del post-terremoto di Marche e Umbria. È stato direttore regionale dei Beni culturali nel Lazio.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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