Entro un mese i consulenti nominati dalla Procura dell’Aquila consegneranno la perizia relativa alle prove statiche e sulla qualità dei materiali fatte, ieri e oggi, sui balconi e sulla palazzina del progetto Case di Cese di Preturo, dove nel settembre 2014 crollò un balcone “per difetti di costruzione”: vicina, quindi, la svolta nelle indagini perché i magistrati potranno prendere una decisione e inviare gli avvisi di garanzia. Tra i capi di imputazione si ipotizzano crollo colposo, truffa in pubbliche forniture e una serie di falsi. La tempistica della consegna, molto attesa, è emersa al termine della seconda e conclusiva giornata di prova di carico e sui materiali curata dal pool di consulenti Bernardino Chiaia, ordinario di Scienze delle costruzioni al Politecnico di Torino, l’architetto Carlo Maria Perotti, l’ingegnere Umberto Scalzotto, e il geometra Gabriele Di Natale. Secondo quanto si è appreso i solai della palazzina – la piastra 19 – hanno subito un avvallamento di oltre il doppio rispetto al valore previsto dalla legge, mentre i due balconi esaminati hanno retto, denotando comunque difformità in rapporto al progetto. Oggi gli esperti del Cnr di Firenze hanno prelevato campioni di legno del balcone crollato custodito nell’autoparco comunale, mentre su quanto rimasto dello stesso sono stati trovati funghi. Alle operazioni hanno partecipato agenti del Corpo Forestale dello Stato, coordinati dal comandante provinciale Nevio Savini. A seguirle il responsabile del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale (Nipaf) della Forestale dell’Aquila, Antonio Renato Rampini, che sta svolgendo le indagini coordinate dal procuratore capo, Fausto Cardella, e dal sostituto Roberta D’Avolio.
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