Sisma L’Aquila: Donna chiede falso contributo , denunciata dalla Gdf

Guardia-di-FinanzaAvrebbe chiesto e ottenuto attraverso una falsa dichiarazione un contributo di circa 170 mila euro per l’acquisto, a Pescara, di un’abitazione sostitutiva al posto della casa danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009 a L’Aquila. La guardia di finanza ha sottoposto a sequestro preventivo proprio l’appartamento situato in zona centro, nel capoluogo adriatico. Sotto inchiesta è finita una donna aquilana, R.B., di 33 anni che aveva presentato una richiesta di contributo per l’acquisto di abitazione sostitutiva dichiarando che all’epoca del terremoto era residente in un immobile ubicato nei pressi della villa comunale. Dalle indagini, è emerso, invece, che viveva con i genitori mentre l’immobile , per il quale l’indagata ha richiesto la delocalizzazione, gravemente danneggiato dal sisma, fino al 6 aprile 2009 era occupato, con regolare contratto di locazione, da tre studenti universitari di cui uno, purtroppo, perse la vita proprio quella notte sotto le macerie dell’edificio. La normativa di riferimento prevede, per la ricostruzione delle abitazioni diverse da quella principale, un indennizzo a carico dello Stato limitato ad una percentuale dei lavori necessari al ripristino che, comunque, non può superare gli ottantamila euro. L’indagata, attestando falsamente che l’edificio in questione era la sua abitazione effettiva e principale, pensava di superare tale limite ed ha richiesto ed ottenuto, secondo i finanzieri, un indebito beneficio complessivo pari ad oltre centosettantamila euro, tra la somma corrisposta per l’acquisto dell’unità abitativa sostitutiva di Pescara e il contributo di autonoma sistemazione, anch’esso ritenuto dall’Autorità giudiziaria, non spettante proprio in ragione della falsità delle dichiarazioni prodotte. Le indagini sono partite perché quando la guardia di finanza si è trovata di fronte per lo stesso immobile, due diverse richieste di risarcimento per danni ai beni mobili all’interno dell’alloggio della villa comunale: una da parte degli studenti, l’altra dell’indagata. La donna è ancora custode dell’appartamento di Pescara ma ,se al termine dei tre gradi di giudizio dovesse essere confermata l’accusa, l’immobile verrebbe confiscato per risarcire lo Stato.

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