Sisma, nasce il fondo etico per la ricostruzione

AQ ricostruzioneUn capo-chiave con un giglio aquilano intrecciato, il fiore che si ritrova nelle facciate dei palazzi ricostruiti dopo il sisma del ‘700, testimone simbolico dell’antica competenza locale del buon costruire. E sarà proprio questo simbolo di speranza e buona pratica (il capo-chiave indica la maestria delle imprese e dei manovali) a rappresentare il fondo etico per la ricostruzione promosso dall’Ance regionale, e da tutte le associazioni provinciali delle imprese edili presentato questa mattina davanti ad autorità e rappresentanti del mondo edile, tra cui il presidente dell’Ance L’Aquila, Gianni Frattale, quello regionale Enrico Ricci. C’era anche il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, il dirigente dell’ufficio speciale per la ricostruzione del cratere sismico, Paolo Esposito e il coordinatore delle aree omogenee, Emilio Nusca. Stop ai fondi a pioggia che le imprese destinano regolarmente a realtà culturali, sociali e sportive, metodo che porta alla dispersione dei fondi e alla mancanza di strategia con pochi effetti benefici sul territorio. Nasce dunque il fondo etico della ricostruzione, che avrà un suo comitato – pronto a operare già a gennaio – e un budget costituto dallo 0,20% dei contributi per la ricostruzione destinati alle imprese. Un fondo che si implementa e si rinnova attraverso un semplice meccanismo: le imprese aderenti operanti nella ricostruzione devolvono, come atto di solidarietà una percentuale degli importi dei lavori pubblici e privati che eseguono. Il tentativo è di spostare l’asse della ricostruzione dal patrimonio edilizio al tessuto sociale, disgregato e smarrito dopo il terremoto. Intanto, però, la governance della ricostruzione resta invischiata in problemi organizzativi e di leadership a tutt’oggi non ancora risolti. A parlarne è stato il vice-presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini.

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