Quasi 700 cantieri aperti nei 56 Comuni del cratere sismico, dentro e fuori i centri storici. La ricostruzione nei paesi colpiti dal sisma, seguita e coordinata dall’Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere, procede sfidando ostacoli e burocrazia. I dati aggiornati al 30 dicembre e comunicati, come ogni mese, al governo, parlano chiaro: sono 471 i cantieri aperti fuori dai centri storici dei 56 Comuni, 208 quelli ricadenti all’interno dei centri storici, di cui 35 aperti dopo l’istruttoria per la concessione dei contributi con il modello parametrico Mic, il Modello integrato per i Comuni del “cratere”. Per quanto riguarda la situazione dei Comuni fuori dal cratere sismico, invece, risultano 725 cantieri aperti, di cui 13 riguardanti Opere Pubbliche per un valore totale di 5 milioni di euro. La ricostruzione procede anche sul fronte dell’edilizia scolastica, con 7 cantieri aperti per un valore totale di circa 2 milioni, più altri 16 progetti approvati per i quali si stanno già espletando le procedure di evidenza pubblica per l’affidamento dei lavori, quindi vicini ad avviare i lavori. Raggiunto, inoltre, un altro importante traguardo dagli Uffici Territoriali per la Ricostruzione con il superamento della soglia dei 100 milioni di euro approvati con la procedura parametrica per la concessione dei contributi nei “centri storici” dei Comuni del Cratere. E il 2014 si conclude con un altro piccolo passo avanti sulla programmazione dei piani di ricostruzione, che sono lo strumento principale per stabilire tempi e modalità per il recupero dei centri storici dei comuni: proprio questa mattina è stato firmato il Nulla Osta al Piano di Ricostruzione del Comune di Scoppito. Il 2014 si chiude, così, con 39 Comuni del cratere giunti alla conclusione dell’iter di formazione del Piano di Ricostruzione, corrispondenti a un valore complessivo di circa 2 miliardi e mezzo di euro. Intanto all’Aquila, dopo mesi di impasse sulla riorganizzazione della governance della ricostruzione, che si spera verrà risolta definitivamente con il nuovo anno, Giampiero Marchesi, dirigente generale del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, ha preso il posto di Aldo Mancurti a capo del dipartimento Diset, quello che fa da cerniera tra il governo e i comuni del cratere sismico.
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