Sisma, ora l’Europa chiede alle imprese il conteggio dei danni

laquila1Le ditte del cratere sismico rischiano di dover restituire i tributi non versati dopo il terremoto. E’ una storia senza fine quella che riguarda centinaia di imprese alle quali all’indomani del terremoto vennero sospesi i versamenti di tributi e contributi fino al 31 dicembre del 2010. Ora l’Europa chiede di certificare i danni subiti a causa del sisma per poi metterli in relazione con i benefici fiscali concessi, ad esempio con lo sconto del 40% sulla restituzione degli importi sospesi. E lo fa, facendo inviare dalla Regione Abruzzo delle vere e proprie schede da compilare – a sei anni dalla notte in cui la terribile scossa portò all’Aquila distruzione e morte bloccando anche le attività economiche per settimane. Ma come si fa a certificare i danni di un sisma? E soprattutto dopo tutto questo tempo? L’Europa vuole vederci chiaro e verificare se si sia trattato di aiuti di stato. Gli imprenditori si ribellano a quella che definiscono un’ingiustizia visto che in tutte le altre regioni colpite dai terremoti, negli anni passati, le tasse sono state sospese e mai più richieste indietro.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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