Filctem Cgil, Femca Cisl e UilTec esprimono tutte le loro preoccupazioni per il clima di incertezza che ormai da tempo si vive nel sito Solvay di Bussi, rispetto alla situazione occupazionale e alle prospettive produttive.
“Alla situazione già grave dell’emergenza sociale in atto”, si legge in una nota firmata dai sindacati insieme alle Rsu di stabilimento e indirizzata a Giovanni Lolli, vice presidente della Regione e assessore alle attività produttive, e a Mario Mazzocca, assessore regionale all’ambiente, “si aggiunge un rapporto assai complicato con un’azienda, la Solvay, che sfugge al confronto rispetto ai suoi impegni occupazionali per il futuro e che non rispetta gli accordi sottoscritti che sanciscono che, dopo l’ultima ristrutturazione che ha portato la chiusura dei reparti di chimica fine e silicati, gli altri rimanessero con le stesse unità”. 
Il timore dei sindacati e delle Rsu di stabilimento, è che in macanza di impegni certi si possa arrivare ad ulteriori procedure di riduzione del personale.
“Nell’assemblea svoltasi il 14 febbraio”, continua la nota, “i lavoratori hanno dato mandato alle scriventi e alla R.S.U. di dichiarare otto ore di sciopero nel caso che la direzione Solvay insistesse nella sua intenzione di non rispettare gli impegni assunti.” E rivolgendosi direttamente a Lolli e Mazzocca, chiedono che si tenti “di evitare una conflittualità che non è il nostro obiettivo, che vogliamo evitare, ma che, perchè ciò avvenga, ha bisogno di risposte concrete sulle prospettive di quella realtà e di convocare una riunione urgente tra le parti (OO.SS., Solvay, Unione Industriali, Regione…) per fare il punto della situazione e per verificare lo stato degli accordi sottoscritti, definendo un percorso condiviso che garantisca più certezze sulle prospettive future e maggiori impegni sul presente”.