Banconote false, a Fabrizio Corona il Tribunale di Lanciano nega lo sconto di pena

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corona fabrizioIl tribunale di Lanciano ha rigettato l’istanza di Fabrizio Corona di non vedersi riconosciuta come definitiva la pena a due anni e dieci mesi di reclusione per spaccio di banconote false, reato che non venne analizzato dai giudici del Portogallo quando concessero l’estradizione del fotografo. L’eventuale sconto di pena avrebbe consentito a Corona di abbassare le complessive condanne a sette anni di reclusione fino ai quattro anni, con la possibilità di uscire dal carcere e avere l’affidamento in prova. L’incidente di esecuzione pena si era svolta martedì scorso: oggi il giudice Francesco Marino ha deposito il provvedimento sciogliendo la riserva. Il giudice ha affrontato il tema del rapporto tra Stati sovrani senza sindacare la validità dei provvedimenti adottati dai giudici di Lisbona, anche in Appello e Cassazione, che sulla materia ricorrente di Corona – difeso da Ivano Chiesa che contestava di non avere neppure avuto la notifica della sentenza – avevano invece dato, dopo un nuovo esame della documentazione, parere favorevole al provvedimento di estradizione anche per quel reato. Lo stesso giudice ha invece riconosciuta la continuazione per altro reato, nella fattispecie evasione fiscale, per cui è stato disposto il piccolo sconto di pena da un anno a otto mesi di reclusione. Il Tribunale di Lanciano era competente essendo stato l’ultimo a condannare Corona lo scorso 21 gennaio a tre mesi e 10 giorni di arresto, commutati in 25mila euro di ammenda, per violazione degli obblighi di sorveglianza speciale disposto dal tribunale milanese, avendo partecipato a uno spettacolo a Lanciano il 5 ottobre 2012.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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