Sarà l’esito della prova dello Stub, metodo più efficace del vecchio e caro guanto di paraffina, ad inchiodare o scagionare Roberto Martelli, in carcere per tenativo d’omicidio nei confronti di Claudio Di Risio, il pluripregiudicato pescarese gambizzato sotto casa la mattina dell’11 luglio scorso. Un esame questo che, alla luce di un nuovo inquietante episodio avvenuto nella notte tra sabato e domenica quando ignoti hanno sparato 4 colpi di pistola contro il portone del civico 14 di Via Nora, dove Di Risio é domiciliato, avrà il ruolo di spartiacque per l’inchiesta. Episodio quasi certamente legato a quello precedente perchè il calibro, 45, é lo stesso. Un episodio che in teoria dovrebbe far uscire di scena il Martelli, che continua a professarsi innocente, ma che non esclude, al contrario, l’ipotesi di un ulteriore avvertimento messo in atto da un complice. Gli esperti del Ris dei carabinieri a giorni faranno sapere se tra il pollice e l’indice di Roberto Martelli, da venerdì in carcere a S.Donato, erano  presenti, al momento dell’esame,  i tipici globuli di piombo, antimonio e bario espulsi dall’innesco della cartuccia. In caso di esito positivo Martelli sarebbe non solo inchiodato alle proprie responsabilità, ma dovrà anche dare indicazioni precise agli uomini del Nucleo Investigativo dei carabinieri guidato dal capitano Eugenio Stangarone, su movente e soprattutto sui suoi complici.

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