Stamina: genitori Noemi, scienza ponga fine a dubbi

sciarretta andrea noemi1“Speriamo che da questo processo arrivino le giuste risposte anche da chi, contro la legge, ha violato irrimediabilmente il diritto e la libertà di nostra figlia, del caso umano e che, in particolare, la scienza ponga fine a ogni sorta di dubbio”. A parlare sono i genitori di Noemi, la bambina di due anni e mezzo di Guardiagrele affetta da Sma1 (l’artrofia muscolare spinale), pochi giorni prima dell’udienza a Torino nella vicenda giudiziaria che coinvolge il promotore del metodo Stamina, Davide Vannoni. Noi genitori della piccola Noemi – scrivono Andrea Sciarretta e Tahereh Pisciotta – abbiamo attivato tutte le procedure legali previste dal nostro ordinamento giuridico a tutela del diritto del malato e in particolare di nostra figlia. Nello specifico, ci siamo appellati al decreto legge Turco-Fazio 5\12\2006 riguardante le cure compassionevoli, avvalorato da ben cinque ricorsi al Giudice del Lavoro, con esito favorevole e con effetto immediato”. “Tale ordinanze – proseguono i due – obbligano una struttura pubblica Ospedaliera Italiana, in particolare gli Spedali Civili di Brescia ad attuare il trattamento, totalmente gratuito e disponibile nella struttura stessa”. “Noi genitori della piccola Noemi abbiamo esclusivamente operato in base alla libertà di scelta dell’individuo e della persona umana. Non abbiamo mai sostenuto, non ci siamo mai accostati alle vicende personali di nessuno, ma abbiamo sempre agito in difesa di nostra figlia. Ci auguriamo che la legge faccia chiarezza, con rigore e trasparenza e che accerti la veridicità dei fatti”. “Ribadiamo – concludono i genitori – che la nostra piccola Noemi è affetta da una grave malattia genetica neurodegenerativa senza cura alternativa, e non abbiamo fatto altro che batterci, con i mezzi di legge che offre lo Stato Italiano, per provare a cambiare il suo esito infausto”.

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