Infusioni di cellule staminali dal 25 luglio agli Spedali Civili di Brescia per Noemi, la bimba di due anni di Guardiagrele affetta da Sma1 e “simbolo” della lotta per la cura. Lo stabilisce un’ordinanza del Tribunale dell’Aquila. La novità è che è stato designato, con nome e cognome, il capo équipe che eseguirà il trattamento: Erica Molino, biologa della “Stamina Foundation” di Vannoni. Il provvedimento autorizza Molino a nominare i membri dell’équipe, dettare tempistiche e modalità di esecuzione del
trattamento e a usare strutture e apparecchiature degli Spedali di Brescia. Per Davide Vannoni, scopritore del metodo Stamina, “l’ordinanza del Tribunale aquilano è esemplare perché rimarca il diritto di giovani pazienti di accedere a queste cure come ultima speranza di vita.” La sentenza su Noemi è la terza emessa in Italia nelle ultime settimane su casi analoghi. Papa Francesco, mesi fa, aveva voluto incontrare la piccola. I genitori della bimba hanno intrapreso da tempo una battaglia per consentire a Noemi di poter essere curata con il metodo Stamina.
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