Numeroso il pubblico che il 20 agosto ha preso parte all’evento “Ortona città delle donne” seconda edizione, promosso dall’associazione di promozione sociale/ Centro Antiviolenza Donnè presso il Teatro Tosti di Ortona. L’evento, tra video, performance, musica e interviste è stato un momento di grande sensibilizzazione e riflessione sul tema della violenza alle donne; ospite della serata la psicologa e criminologa Dott.ssa Margherita Carlini, nota al pubblico televisivo per aver seguito numerosi casi di omicidi e di femminicidi, tra i quali quello di Melania Rea e di Stefania Noce, che con la presidente dell’associazione Donn.è, avv. Francesca Di Muzio, ha analizzato il problema in una condivisione semplice e informale; da un’analisi del problema si è passati alla proposta di possibili percorsi da intraprendere per prevenire, campagne di sensibilizzazioni, come quella estiva dal titolo “Io Rispetto” promossa da Donn.è nei comuni di Tollo e Ortona ed esposta in un video. La serata si è conclusa con una performance realizzata da alcune artiste del territorio con un gruppo di piccole donne tra i 10 e i 15 anni che dal 1 agosto si sono incontrate, confrontate intorno al tema “Terra, Donna e violenza” per poi trasporre la loro visione nella creazione artistica, ” Il momento più importante della serata perchèprevenire si può anche e soprattutto attraverso le nuove generazioni, investire sui giovani, sui minori, affinchè siano loro a maturare una nuova visione della relazione uomo-donna; proprio tra gli ultimi provvedimenti promossi per i minori dal dipartimento pari opportunità si fa riferimento all’apertura di un apposita sezione dedicata alla sensibilizzazione delle giovani generazioni sul tema della violenza; ed è per questo che “Ortona città delle donne” non è solo l’evento di una serata ma anche un percorso e noi dell’associazione Donn.è investiamo e crediamo fortemente nei giovani” queste le parole della direttrice dell’evento, vicepresidente Donn.è, Marina Di Virgilio. Molte le istituzioni e associazioni presenti: la provincia, la questura, assessori, consiglieri, le forze dell’ordine, il primario del pronto soccorso, a dimostrazione che come sottolinea la presidente dell’associazione Donn.è: “È’ importante la rete a tutti i livelli istituzionali che si deve diffondere dai centri antiviolenza e d’ ascolto. Tanti attori attivi. Un lavoro, sostegno psicologico e giuridico, un lavoro capillare sul territorio. Soggetti che devono collaborare perchè se nel lavoro di rete viene a mancare un anello non si riesce. Importanti le case d’accoglienza, il rapporto stretto con le Forze dell’Ordine, con avvocati, soggetti sociali, con la Questura, Carabinieri, amministrazione comunale, rete provinciale, presidi ospedalieri proprio come si sta muovendo il centro Donn.è”