Sulmona: consegnati riconoscimenti agli ambasciatori d’Abruzzo

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ambasciatori d abruzzoL’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile; il direttore delle risorse umane e organizzativo di Bosch Italia, Roberto Zecchino; la docente di matematica della California State University, Maria Rita D’Orsogna; l’economista Dominick Salvatore e Antonio Reggi, giudice di pace in Australia: sono i 5 “Ambasciatori d’Abruzzo nel mondo”, a cui il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, ha conferito l’onorificenza nel corso della cerimonia che si è svolta ieri a Sulmona. Erano assenti la D’Orsogna e Salvatore, rimasti negli Stati Uniti per impegni precedentemente assunti e che riceveranno il riconoscimento appena rientreranno in Italia.
Un piatto in ceramica e la famosa Presentosa di Scanno sono stati i simboli che l’Abruzzo ha dato ai suoi nuovi cinque “ambasciatori” nel mondo in una cerimonia svolta al teatro Maria Caniglia di Sulmona.
“La forza di questa regione”, ha detto il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, “sta anche e soprattutto nelle tante personalità, uomini e donne, disseminate nel mondo che contribuiscono alla crescita di un Paese in base alla forza del loro progetto”. D’Alfonso, insieme al presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio e all’assessore Donato Di Matteo, ha voluto portare “il saluto e la riconoscenza di tutti gli abruzzesi a questi ambasciatori che con le loro competenze e capacità sono la testimonianza del valore di tutta una comunità.
“I nuovi cinque ambasciatori”, ha aggiunto D’Alfonso, “sono simboli da emulare per le prossime generazioni e devono rappresentare più di tutto la testimonianza che ce la si può fare senza partire da posizioni di forza, ma avendo nel proprio bagaglio la forza di un progetto”. D’Alfonso ha poi voluto porre l’accento su un dato: “nel mondo sono stati censiti un milione 730 mila abruzzesi. Vi do questo numero per ricordare quante generazioni di abruzzesi si siano sedimentante nel tempo in tutto il mondo. La nostra è una storia di allontanamenti, ma in futuro potrebbe diventare la storia di una regione che chiama sul proprio territorio milioni e milioni di pensionati americani, vogliosi di conoscere quell’Abruzzo raccontato dai nostri concittadini all’estero”.
L’assessore Donato Di Matteo, da sempre vicino alle associazioni di emigranti abruzzesi nel mondo, ha sottolineato la “necessità di stare vicino con politiche di sostegno a tutte quelle comunità che rappresentano una forza non solo per il Paese nel quale vivono e per il quale lavorano, ma anche per l’Abruzzo che dalla loro esperienza può raccogliere le energie necessarie per crescere”.
“La nostra società cede troppo spesso all’oblio, un misto di dimenticanza, cinismo e indifferenza che porta a rimuovere il passato, come coloro i quali sono stati costretti da situazioni contingenti a vivere lontano dalle loro radici”, ha sottolineato il presidente Di Pangrazio. “Questo riconoscimento esprime proprio la volontà del Consiglio regionale ad alimentare l’identità regionale, attraverso un’iniziativa che ci racconti chi siamo, quali sono le nostre radici e quale e quanta forza e capacità di affermarsi può avere l’abruzzese. Coltivare la memoria è importantissimo e vitale sia a livello individuale, sia collettivo. Ma la memoria non può essere soltanto conservazione. La memoria”, ha osservato Di Pangrazio, “serve a dare un senso al nostro presente e al nostro futuro. E’ quasi un’esigenza esistenziale dell’uomo trovare un senso. Nessuno di noi si accontenta di vivere e basta. Siamo, per dirla con i filosofi, degli ‘animali metafisici’ alla ricerca della sensatezza della vita. E il premio che ci accingiamo a conferire ci racconta proprio di cinque abruzzesi che sono riusciti in questa ricerca. Di cinque personalità diverse tra loro per età, sesso, ambiti di lavoro e studio, ma accomunati da uno stesso percorso identitario, da uguali radici e tradizioni. Sono donne e uomini che hanno tatuato nel loro cuore l’azzurro del mare Adriatico, il bianco delle nostre maestose montagne e il verde delle nostre splendide colline”.

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